di Antonella Filippi
Fin
dall’inizio del centenario della Prima guerra mondiale il Bollettino
parrocchiale ha voluto
ricordare
i nostri concittadini coinvolti nel conflitto con un ciclo di articoli in cui
si ricostruiva la loro storia. Nell’arco di quattro anni si è reso onore ai
caduti, ai decorati, ai cavalieri di Vittorio Veneto e a tutti coloro di cui è
stato possibile reperire la memoria grazie alla collaborazione delle famiglie.
Il
4 novembre 2018 il centenario della Vittoria è stato ricordato nella nostra
Parrocchia con una sentita e partecipata funzione, alla presenza delle autorità
militari e civili, e con la commemorazione al monumento dei caduti del parco di
Vittorio Veneto. In quei giorni è stato presentato al Palazzo delle Feste il
libro di Antonella Filippi, Bardonecchia e la Grande Guerra, Alzani,
Pinerolo 2018, in cui sono stati raccolti i testi già pubblicati nel
Bollettino, integrati da approfondimenti storici.
Le
storie che pubblichiamo sono state scritte dopo la stesura del precedente
Bollettino e vengono qui riproposte affinché le famiglie coinvolte possano
ritrovare anche in questa sede la storia dei loro cari. È infatti desiderio del
nostro Parroco ricordare tutti coloro che nella guerra soffrirono e diffondere
le loro storie affinché la memoria della nostra gente non vada perduta.
Cesare André
Cesare
André non amava parlare della guerra e sembrava che i ricordi di quegli anni li
volesse dimenticare. Eppure Cesare era a Caporetto quando il fronte fu sfondato
e visse tutto il dramma della rotta verso il Piave, quando le truppe e i civili
fuggivano all’incalzare dell’esercito nemico.
Cesare,
nato a Melezet il 1 febbraio 1897, era l’unico figlio di Massimino e Maria
Vittoria Roude. Il padre, originario di Les Arnauds, dopo il matrimonio si
trasferì nella casa dei suoceri a Melezet dove al lavoro nei campi, che
svolgeva con la moglie, affiancava l’attività
di
calzolaio. Era discendente, come la consorte, da dinastie di scultori del legno
molto conosciute nella zona (i Roude e gli André).
La
moglie Maria Vittoria era la fi glia di Matteo Roude che aveva partecipato con
onore, nel corpo dei bersaglieri, alla Terza guerra d’indipendenza del 1866 e
alla presa di Roma del 1870 (1.