01/06/16

Le Frazioni - Lettera del Parroco (2015)


L’inaugurazione della Cappella di S. Pietro
Nello scorso numero del Bollettino parlavo dei lavori per il ricupero della Cappella di S. Pietro al Cimitero e ne annunziavo l’inaugurazione per la prossima estate: oggi l’evento si è compiuto!
Vado col pensiero alla giornata di sabato 4 luglio 2015 e rivivo con intima gioia quei momenti di grazia, quando un monumento le cui condizioni sembravano ormai irrecuperabili rinasceva a nuova vita.
La funzione aveva inizio nella chiesa parrocchiale, nel primo pomeriggio, al suono festoso delle campane, si formava la processione aperta dalla Croce, e al canto delle Litanie dei Santi  procedeva verso il cimitero. Buona la partecipazione del fedeli e davano una nota di solennità le bianche divise dei Templari Cattolici, come scorta d’onore a S.Ecc. Mons. Alfonso Badini Confalonieri, nostro Vescovo, con a fianco il Parroco, don Franco Tonda, Parroco di Bardonecchia, e il diacono Antonio Piemontese. Davanti alla Cappella si compivano i riti per la benedizione con l’acqua santa e le preghiere tratte dal Pontificale romano. Seguiva poi la Santa Messa, celebrata all’aperto nel posteggio adiacente alla Cappella, preparato per l’occasione con l’altare sotto un gazebo e numerose sedie per dare la possibilità di partecipare con comodità. Al Vangelo Mons. Vescovo rivolgeva la sua parola, manifestando il compiacimento per l’opera compiuta e soffermandosi poi sulla figura dell’Apostolo Pietro, di cui si celebrava la liturgia.
Il Coro, accompagnato dalla chitarra e diretto da Adriana Ugetti, animava i vari momenti della celebrazione.
Prima del termine della Messa, il Parroco prendeva la parola soprattutto per un doveroso ringraziamento a tante persone:
«Prima che si concluda questa giornata per noi così bella e importante, permettetemi qualche parola di ringraziamento.
Grazie a S.E. Mons. Vescovo che ha voluto presiedere questa celebrazione.
Grazie alle autorità qui presenti: l’assessore ing. Cicconi, la presidente dell’Assomont
dott.ssa Elsa Begnis, il suo braccio destro sig.ra Paola Guy.
Grazie soprattutto al generoso benefattore che ha voluto finanziare il restauro di questa Cappella le cui condizioni erano di un degrado che pareva irreversibile. Devo dire pubblicamente il suo nome anche se so che non lo vorrebbe: è il sig. Guido Mazza Midana con la sua gentile signora. Con vero spirito di fede mi scriveva: “Sono felicissimo!
Mi creda, ritengo che una bella Cappella restaurata in un posto di passaggio
possa ancora far pensare alla gente che c’è ancora qualcuno che crede e cerca di dimostrarlo”.
[Applausi!]

 Egli ha voluto che questo restauro fosse dedicato in suffragio dei defunti delle Parrocchie di Melezet e Les Arnauds.
Il Signore lo ricompensi per averci restituito questo segno di fede, vero gioiello come potete constatare. Grazie all’arch. Mauro Mainardi che ha progettato e diretto il non facile lavoro di restauro,
con professionalità, ma soprattutto con il grande amore che porta alle cose del paese. Grazie all’impresario Enrico Marchello che ha realizzato l’opera con vera gioia e capacità e, con lui, tutte le maestranze che hanno lavorato nei settori di loro competenza: muratori, falegnami, decoratori, con il Consorzio San Luca e il restauratore Michelangelo Varetto. Grazie al sig. Angelo Vachet che, su richiesta del donatore, ha scolpito i due grappoli posti lateralmente:
essi legano la Cappella alla tradizione più importante del Melezet.
Grazie alla Società Colomion che, nella persona del suo amministratore delegato sig. Nicola Bosticco, ci ha concesso un’area di rispetto a fianco dell’edificio e oggi di poter usufruire del posteggio per questa funzione di inaugurazione. Grazie al sig. Marco Vachet, a cui dobbiamo l’allestimento esterno per questa funzione. Quante persone hanno così lavorato in corale unanimità per giungere a questo  giorno: non posso nominarli tutti, ma ognuno si senta cordialmente ringraziato!
Così concludiamo questa giornata importante per le nostre due comunità di Melezet e Les Arnauds. È mia intenzione usare la Cappella nei mesi estivi con una Messa che verrà celebrata al giovedì per i defunti che qui riposano, perché questo rinnovato edificio non resti solo un monumento d’arte, ma sia realtà viva di fede. Concludo ringraziando il Signore che mi ha dato di vivere questo evento memorabile al tramonto della mia giornata, a Lui e alla Vergine Maria, la comune gratitudine che voglio esprimere con le parole semplici ma piene di fede che sono state recuperate sulla facciata:
“Nostra Dame des Sept Douleurs, preservez nous de tous malheur, nous redirons toute la vie: vive Jesus e vive Marie”».

Con affetto, don Paolo.