02/07/12

Bollettino 2011

LETTERA DEL PARROCO
Carissimi,
è uso che la Lettera del Parroco apra l’annuale Bollettino Parrocchiale che, con questo numero, giunge ai 64 anni di vita, essendo iniziata la pubblicazione nel marzo 1947, curato in tutti questi anni sempre dall’Opera Diocesana Buona Stampa di Torino, per un periodo sotto il titolo “L’Angelo della famiglia”, poi, com’è ancora attualmente, “Echi di vita parrocchiale”, con l’intento, fin dall’inizio, di bussare idealmente a ogni porta, come fosse una visita personale fatta a ogni famiglia della Parrocchia, per portare a ognuno una parola buona e un gesto di amicizia e di cortesia.

Incoraggiato dalle buone parole del Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero, che, in un suo biglietto autografo indirizzato a monsignor Jovine, lo definisce «...Bollettino che con i suoi articoli porta una boccata di sana pastoralità ben poggiata sulla Sacra Dottrina...», vorrei che davvero fosse così anche in questa occasione, che, cioè, ognuno di voi si sentisse pensato e raggiunto da un saluto, da una parola affettuosa, di incoraggiamento e di fede.

Nelle nostre case e nei nostri animi, assieme a tanti motivi di gioia che, grazie a Dio, non mancano, entrano anche sentimenti di tristezza causati dagli avvenimenti della vita. Là dov’è la malattia seria di una persona cara, là dove da poco è mancato un congiunto; là dove vi sono problemi lavorativi o economici; là dove il rapporto tra i coniugi vive momenti di crisi, vorrei fare sentire una parola di affetto e di incoraggiamento, per riprendere, con più slancio e rassicurati dalla presenza di Gesù, le redini della vita.
Com’è preziosa, sempre, soprattutto nei momenti di difficoltà, la presenza di Gesù che, a ognuno, ripete: «Coraggio. Io ci sono, da buon Amico, per incoraggiarti a ridare Luce al tuo animo».
Com’è preziosa la fede!
Forse anche il Papa Benedetto XVI ha pensato così quando, inaspettatamente, con la pubblicazione del Motu Proprio “Porta fidei”, ha indetto l’Anno della fede. Un anno intero, a partire dall’11 ottobre 2012 fino al 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re, per proporre a tutti di voler pensare di più a se stessi, di volersi più bene, di scoprire il senso e il valore autentico della vita e, quindi, di riscoprire nella sua pienezza il valore della Fede. Così, infatti, scrive in un passaggio della Lettera Apostolica: «Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla Fede come un presupposto avuto dal vivere comune. Questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. (...) Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la Luce sia tenuta nascosta. (...) Credere in Gesù Cristo è la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza». L’auspicio del Papa è che «ogni credente senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la Fede di sempre».
È in questa prospettiva che vogliamo cogliere l’annuncio fatto dal nostro Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri a intraprendere, prossimamente, la Visita Pastorale in tutte le Parrocchie della Diocesi. È la Visita del Pastore. È la cura per le anime che lo porta in tutte le comunità cristiane, per animarle e confermarle nella Fede.
Cos’è la Visita Pastorale? È innanzitutto un dovere di ogni Vescovo, che deriva dal suo Ufficio, di “spendersi” affinché ovunque risplenda la Luce di Cristo. Fu il Concilio di Trento a istituire le Visite Pastorali in tutte le Diocesi e la norma è codificata dal Diritto Canonico, là dov’è scritto: «Il Vescovo è tenuto all’obbligo di visitare ogni anno la Diocesi, tutta o in parte, in modo da visitare tutta la Diocesi almeno ogni cinque anni (Can. 396). Sono soggetti alla visita ordinaria del Vescovo le persone, le istituzioni cattoliche, le cose e i luoghi sacri nell’ambito della Diocesi (Can. 397). Il Vescovo si impegni a compiere la Visita Pastorale con la dovuta diligenza (Can. 398)».
Negli archivi parrocchiali o diocesani sono custodite le relazioni, minuziose e particolareggiate, di antiche Visite Pastorali. Tra quelle storiche più famose bisogna ricordare quelle compiute da Bernard Jerthoux inviato dall’Arcivescovo di Torino nel 1584; le due Visite compiute da Mons. Carlo Broglia negli anni 1598 e 1609; quella di Mons. Michele Beggiamo nel 1731, le due di Mons. Giovanni Battista D’Orliè de St. Innocent nel 1758 e 1771, per arrivare a quelle più recenti, dei Vescovi di Susa, tra cui la Visita Pastorale del Beato Mons. Edoardo Giuseppe Rosaz, del quale il Parroco d’allora di Bardonecchia annota: «Vescovo impastato di carità»; di Mons. Umberto Ugliengo, Mons. Giuseppe Garneri e Mons. Vittorio Bernardetto (3-9 ottobre 1983).
La data non è stata ancora comunicata ma ci prepariamo fin da adesso ad accoglierlo, in ogni realtà della nostra Parrocchia, compresi gli ammalati, nelle loro case, dove a tutti porterà parole ricche di Fede e di speranza cristiana.

A tutti rivolgo un cordiale saluto.
Il Vostro Parroco
don Franco Tonda