03/06/10

LE PAGINE DELLE FRAZIONI (2009)


PARROCCHIA
S. ANTONIO
ABATE
MELEZET





PARROCCHIA
S. LORENZO MARTIRE
LES ARNAUDS





PARROCCHIA
S. ANDREA
APOSTOLO
MILLAURES







PARROCCHIA
S. PIETRO
APOSTOLO
ROCHEMOLLES



Parroco: don Gian Paolo Di Pascale
Via Melezet , 111 - Bardonecchia
Tel . 0122-96629 - 335.5919251
E-mai l : gianpaolo.dipascale@al ice. i t

Lettera del Parroco
Il 15 febbraio 2009 si chiudeva in redazione il Bollettino 2008-2009: a un anno di distanza va in tipografia il nuovo numero che rievoca gli eventi trascorsi da quella data. Mi trovo a riprendere il filo del discorso con voi, parrocchiani delle quattro parrocchie del Comune di Bardonecchia.
Ogni anno, insieme a Bardonecchia, pubblichiamo non solo il Bollettino interparrocchiale, ma anche un calendario che anticipa i principali eventi religiosi dell’anno.
Sfogliare oggi i mesi trascorsi è rivivere le celebrazioni che insieme abbiamo vissuto, da quelle ordinarie e quelle che le circostanze ci hanno proposto. 






Scorrendo le pagine del calendario troviamo anzitutto le celebrazioni alle Cappelle: sono veramente numerose nelle 4 parrocchie e si snodano da San Sebastiano a Rochas, nel pieno dell’inverno e con tanta neve, al Monte Tabor, il 16 luglio e 24 agosto: qui ripeto il “Grazie” più sentito a don Giorgio Nervo e al Parroco di Modane, l’Abbè Roudil, che hanno tenuto questa celebrazione in alta quota. 
Don Giancarlo celebra per la festa di S. Giacomo n Vallestretta,
con il Coro “Ange Gardien” di Oulx, diretto da Stefano Gilardi.
A proposito di Cappelle è evidente il fatto che ci sarebbero molti lavori da compiere per mantenerle al meglio: dobbiamo però sempre fare i conti con la ristrettezza dei fondi a disposizione e limitarci sovente a piccoli interventi.
Quest’anno dovremmo però effettuare il rifacimento della copertura della Cappella del S. Cuore a Melezet: l’impegno è urgente e nelle buona stagione dovrà essere finalmente compiuto. Tra i lavori compiuti nell’anno trascorso non posso dimenticare il restauro della sacrestia della chiesa di Melezet che non era stato effettuato durante i lavori di restauro precedenti, per l’esaurirsi dei fondi a disposizione. Il sig. Guido Falco ha messo a nostro servizio la sua abilità nel campo del restauro e compiuto un lavoro necessario in un locale che si presentava alquanto degradato: ha chiuso le crepe sui muri e sulla volta, risanato le pareti corrose dall’umidità, cambiato la finestra e il pavimento.
Il tutto chiedendo solo le spese vive del materiale impiegato e offrendo gratis il suo lavoro: anche dal Bollettino gli rinnoviamo un grosso “grazie”!
Lo stesso sig. Falco ha ottenuto da Mons. Vescovo il permesso di restaurare la casetta a fianco della casa parrocchiale, costruzione che era in condizioni pietose per l’abbandono e i vandalismi, come tutti potevano vedere. Sta lavorando, compatibilmente con la stagione, e con la Curia di Susa si farà un contratto perché la possa abitare, specie nei week-end.
Un altro problema che si avvia a soluzione è quello della casa parrocchiale di Les Arnauds che da anni si sta sempre più degradando, sino a diventare un pericolo pubblico per un eventuale crollo. In questi anni si sono proposte varie soluzioni, tenendo conto del costo dell’opera (varie migliaia di Euro!), l’impossibilità della parrocchia a farvi fronte e finalmente la Curia di Susa ha deciso di assumersi l’onere della ristrutturazione, i cui lavori dovrebbero partire non appena saranno approvati i progetti relativi.
Si ricaveranno alcuni alloggi, dei quali uno sarà a disposizione della parrocchia, mentre gli altri potranno essere affittati, per ricuperare le spese sostenute. Sono problemi materiali, ma sono fonte di preoccupazione, perché non si vuole lasciare deperire un patrimonio immobiliare che è in grave pericolo di rovina, anno dopo anno, essendo queste case disabitate e constatando come è difficile e gravosa la loro manutenzione, nelle nostre località soggette ai rigori di un lungo inverno.
Ne parlo in questa lettera perché sono problemi davanti agli occhi di tutti e desidero che tutti sappiano che non manca l’interesse e l’impegno, che sovente non si traduce in aspetti positivi, per la cronica mancanza dei mezzi necessari.
L’interno della Cappella del Tabor in una
foto del 1914.
Ancora una parola sulla Cappella del Monte Tabor che, come già accennato nello scorso Bollettino, ha i suoi gravi problemi, dovuti all’altezza (3.177 metri), alla instabilità della roccia su cui è fondata e qualche volta anche ad opera di vandalismi. Nella scorsa estate un gruppo di giovani di Torino ha voluto compiere una meritevole opera di restauro, riparando la porta di ingresso che era stata scardinata, ripulendo le pareti. Opera generosa e faticosa, dovendo portare il materiale relativo a spalle sino a quell’altezza!
Per vari motivi indipendenti dalla mia volontà, non mi è stato possibile dire personalmente grazie, a nome di tutto il Melezet, a questi giovani ammirevoli nel loro impegno. Se qualcuno, leggendo queste righe, saprà dare qualche riferimento in merito, ne sarò veramente lieto!
Come vedete ho fatto con voi una chiacchierata confidenziale: molte cose sarebbero da dire, ma concludendo, mi limito a ringraziare tutti coloro che aiutano per la vita delle nostra piccole comunità, non faccio nomi per non fare torto a nessuno, però non posso dimenticare don Giancarlo Biguzzi che nel mese di agosto è veramente “uno dei nostri”, non solo per l’aiuto che generosamente ci dà, ma per la vita che condivide con noi, e con lui ringraziare i Consigli parrocchiali così attenti ai problemi delle nostre realtà, tutti coloro che organizzano iniziative varie per raccogliere fondi per le necessità delle chiese, che curano la pulizia del luogo sacro, che in qualunque modo aiutano, facendoci sentire vere comunità.
Per parte mia rinnovo l’impegno a fare quel poco che posso, compatibilmente con gli anni, la salute e il dovermi dividere con altre comunità.
Sorreggetemi con la vostra amicizia, l’aiuto e le preghiere, compatitemi per le mie insufficienze e i miei limiti.
Grazie per avermi seguito e credetemi vostro affezionatissimo, nel Signore
don Paolo.