02/06/10

Cantoria parrocchiale: un impegno per fare amicizia (2009)

– GLI ALPINISTI DELLA MUSICA –
Dopo gli appuntamenti speciali del 2008, per sottolineare il 60º anno di fondazione, la Cantoria di Sant’Ippolito spegne la sua 61ª candelina. Siamo ritornati nell’ordinarietà dei nostri consueti impegni, sforzandoci sempre di più di  migliorare la qualità dello studio e dell’esecuzione.
I cantori sono sempre entusiasti e volenterosi, puntuali nelle prove, impazienti di arricchire il repertorio con brani nuovi e di differenti stili, in polifonia e non. Questo non implica però che si diano per scontati i pezzi “storici” o momentaneamente archiviati per rendere più vari i programmi delle Messe; assieme al direttore i coristi ripassano e perfezionano con cura tutti i brani in scaletta, da eseguire durante la prossima Messa in calendario, scoprendo continuamente frammenti da affinare, dinamiche da arricchire e un impasto sonoro in crescente miglioramento.
L’anno trascorso è stato veramente teatro di un altro passo avanti dal punto di vista qualitativo: a causa della prolungata assenza dell’organista alle prove (...per fare la mamma), i cantori hanno dovuto applicarsi al massimo delle loro possibilità nello studio dei vari brani senza l’appoggio della parte dell’organo. Grazie alla bravura, la preparazione e la costanza del direttore che ha saputo sempre motivarli, anche coltivando l’ambizione di esecuzioni continuamente migliori, precise e sentite, i bravissimi coristi hanno ottimamente superato lo scoglio, desiderando fare sempre più del loro meglio.
Dopo lo studio dell’intera Messa Ottava di Liberto e dei canti previsti per il Convegno delle Cantorie svoltosi nel 2008 a Bardonecchia, la Cantoria ha messo in repertorio il vivace Gloria della Messa “Sei grande nell’Amore” di Bonfitto, eseguito per la prima volta a Sant’Ippolito 2009. Dopo una breve pausa di vacanza canora, ci si è dedicati all’apprendimento di un nuovo Alleluia a 4 voci di composizione francese, mentre al momento della stesura di questo articolo ci si sta occupando del ripasso del programma dei Santi e dei Defunti, con il consueto e sempre solenne “Libera me Domine” di Perosi.
La Cantoria si prepara ai prossimi impegni autunnali-invernali: il 1º novembre, la sua festa di Santa Cecilia, l’Immacolata Concezione, le Messe di Natale, Capodanno e Epifania, con l’aggiunta della partecipazione al concerto delle Cantorie del 14 novembre ad Oulx, eseguendo due brani del migliore repertorio.
Però... perché tutto questo? Sicuramente la Cantoria manifesta un’enorme passione per il canto, per la musica, unite a una grande voglia di far bene, di migliorarsi e arricchire il proprio sapere. Ma questo non basta, è solo la parte esteriore, anche se importante; inoltre è un Coro parrocchiale che vuole invitare alla preghiera, aiutando i fedeli a vivere meglio la Santa Messa arricchendo le celebrazioni delle feste principali dell’Anno Liturgico. La nostra Cantoria vuole guidare i fedeli nel canto dei brani più popolari o delle parti proprie dell’Assemblea; nello stesso tempo chiede, a chi siede nei banchi, l’ascolto dei brani polifonici non nell’idea di dare concerto, ma nello spirito della meditazione e dell’orazione silenziosa.
I cantori nella festa di Santa Cecilia mostrano con orgoglio la targa
del “Primo Premio”, vinto al 1º Festival del Canto Liturgico, tenuto
nella Parrocchia di Oulx. (foto collezione Pino Montanaro)


La ricerca di un continuo perfezionamento certamente è una soddisfazione personale di ciascun cantore, ma è da interpretare come un ornamento sempre più bello per onorare il Signore ed edificare i fedeli. Insomma, dare a Dio il meglio di sé per adorarlo e rendergli gloria.
Sicuramente il canto è una delle manifestazioni più sincere e intense del nostro cuore, un dono genuino e diretto che facciamo al Signore e ai fratelli, che ci rende attivi e partecipi alla Messa. La Cantoria quindi è un’associazione a metà tra la missione di lodare ed edificare da una parte e il suo lato sociale e umano dall’altra.
Qual è il suo lato sociale e umano?
Con le sue prove cadenzate, quello della Cantoria è un impegno piuttosto continuo ma non assillante o esagerato. Attualmente (come già detto altre volte) ci si ritrova ogni quindici giorni, salvo le due pause di settembre e gennaio. I nostri cantori si radunano volentieri, sapendo di fare parte di un gruppo in cui ogni elemento è importante e sanno bene che l’assenza di uno può incidere sull’esecuzione di tutti. Ogni membro è conscio di essere un “ago della bilancia” e questo aumenta lo spirito di gruppo e il senso di responsabilità. Ciascuno cerca di migliorare ed evitare gli sbagli per non trascinare giù gli altri, un po’ come una cordata alpinistica in montagna. Allora, proprio come in montagna, con il tempo cresce l’affiatamento, il bisogno di contare sugli altri, la voglia di raggiungere vette più alte, più difficili insieme, ben sapendo che conta il gruppo. Questo è il segreto della riuscita ed è quello che gratifica molto perché fa nascere e alimentare l’amicizia.
I nostri cantori, ma anche direttore e organista, sentono che ogni volta che si esce di casa per le prove o le Messe, ci si reca in un luogo dove si sta bene, dove ognuno è importante, sereno e giovane; giovane non per la sola età anagrafica (che attualmente varia dai 28 ai 90 anni) ma per l’inesauribile voglia di crescere, fare del nuovo, l’entusiasmo... Si ha voglia di andare in Cantoria, per l’atmosfera e il desiderio di studiare cose nuove e riuscire, cantando tutti insieme delle preghiere.
Questo è quello che muove sia le persone che abitano a poche centinaia di metri dalla chiesa, sia chi abita a 100 km.
Perché allora non venire? Perché non unirsi a noi? Il gruppo non è chiuso, è desideroso di accogliere e condividere.
Nuove voci vogliono dire maggior sicurezza e più possibilità di esecuzione di brani ancor più impegnativi. Vogliamo anche promuovere una crescente cultura musicale, mantenendo viva la Cantoria Parrocchiale: una realtà che in molte parrocchie non esiste più. Dovrebbe essere motivo di orgoglio per Bardonecchia, nonché per la Parrocchia, poter vantare un gruppo che cerca di coltivare un movimento culturale e motivo di aggregazione.
In questi ultimi anni abbiamo dato il benvenuto a nuovi elementi, alcuni cantori hanno portato loro amici che col tempo sono diventati amici di tutti e visi familiari che si aspetta di ri-incontrare tra una prova e l’altra.
Non è una bella cosa da provare sulla propria pelle?
Non è obbligatorio saper leggere la musica (....se lo si sa fare... meglio!), basta essere almeno un po’ intonati. Il restolo mettiamo noi, col tempo.
S.B.