03/11/11

La confraternita del Santo Rosario in Bardonecchia

Notizie storiche sulla Confraternita
(Ricerca di Ambrois Guido)

Rochemolles - La madonna col Rosario
Le notizie riguardanti la Confraternita del Santo Rosario si devono al Parroco don Tournoud che trascrisse, in occasione della rifondazione della Compagnia, alcuni documenti poi andati persi. La prima fondazione della “Devota Compagnia della Gloriosa Vergine Maria” risale al 17 gennaio 1568, giorno in cui si svolse la raccolta d’adesioni.





I confratelli dovevano farsi carico di erigere una cappella od un altare dedicato alla Madonna. La cappella, detta “Notre Dame du Chappellet”, fu edificata, non si sa quando, nei pressi del ponte in cima all’attuale via Medail in corrispondenza dell’inizio del viale della Rimembranza. I confratelli si radunavano nella cappella e da essa partiva una processione ogni prima domenica del mese e nelle feste mariane.


Qui erano ricevuti i nuovi parroci nel giorno del loro ingresso ed i Vescovi in occasione delle visite pastorali. In questa chiesetta il 5 ottobre 1634 si svolse una rifondazione della confraternita per opera di Fratel Laugier, dottore in Teologia, Vicario generale dei conventi di Pinerolo e di Briançon, vice inquisitore della Fede per tutta la Diocesi di Torino, che impartì regole sulla gestione delle risorse spirituali e materiali.
La cappella della confraternita fu demolita nel 1927 perché pericolante ed il quadro che era in essa è stato collocato nella chiesa parrocchiale.
In sua vece si eresse nel 1934 un pilone affrescato dedicato alla Madonna delle nevi. Il pilone è andato distrutto al termine della seconda guerra mondiale ed ora in quel luogo nulla più ricorda l’esistenza, nei secoli scorsi, di un edificio religioso.
La Confraternita fu nuovamente rifondata nel 1873 ed il suo ordinamento compare nelle “Litterae erectionis” del Vicario Generale dell’Ordine Domenicano Fr. Alessandro Vincenzo Iandel. In quell’occasione il parroco don Tournoud redasse il libro della Confraternita conservato negli archivi parrocchiali.
Dopo un ulteriore periodo d’oblio, si giunge al 9 ottobre 1994 con la nuova istituzione della Confraternita curata dall’attuale parroco don Franco Tonda.
Impegno dei confratelli è “la preghiera alla Vergine Maria per i vivi e per i defunti; la testimonianza nella vita dei principi di fraternità, onestà, solidarietà e rettitudine propri dell’essere cristiani; l’adesione alle iniziative della confraternita a favore della comunità cristiana.”

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Breve storia del Rosario.
Madonna del Rosario
S.Ippolito - Bardonecchia


Il Rosario è nato dall'amore dei cristiani per Maria la cui devozione era vivissima già in epoca medioevale; per mezzo di esso tanti cristiani nel corso dei secoli hanno trovato risposta alle proprie esigenze spirituali. «Il rosario o salterio della beatissima vergine Maria è un modo piissimo di orazione e di preghiera a Dio, modo facile alla portata di tutti, che consiste nel lodare la stessa beatissima Vergine ripetendo il saluto angelico, per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di Da vid, interponendo ad ogni decina la preghiera del Signore, con determinate meditazioni illustranti l'intera vita del Signore nostro Gesù Cristo». (S. Pio V, bolla Consueverunt romani Pontifices) "Molte delle controversie storiografiche derivano dalla definizione stessa del termine Rosario. 
Per alcuni si tratta semplicemente di una sequenza di Ave Maria, o comunque di preghiere cristiane ripetute per un numero definito di volte. La storiografia tradizionale riteneva che questo tipo di sequenze fosse di origine orientale. Da una radice indiana shivaita il mondo islamico aveva tratto l'abitudine di recitare in sequenza reiterata i novantanove nomi di Allah, servendosi di apposite catenelle di novantanove semi; un analogo sviluppo nel mondo buddhista, sempre derivato da una radice induista e con possibili influenze musulmane, era stato fatto conoscere all'Europa da Marco Polo. I crociati - secondo questa ipotesi storiografica - avrebbero importato in Occidente e adattato alla preghiera cristiana una pratica di origine orientale. Oggi tuttavia ipotesi formulate alla fine del secolo scorso dallo specialista tedesco Thomas Esser hanno trovato ampie conferme, e nessuno studioso dubita dell'esistenza di stringhe o di cordicelle utilizzate per la preghiera reiterata nel mondo cristiano fin dai tempi dei Padri del Deserto, nei secoli III e IV dopo Cristo, ben prima delle crociate. Catenelle che si avvicinano già ai nostri rosari sono appartenute a Gertrude, figlia di Pipino i di Francia, morta nel 659, e a Lady Godiva di Coventry, morta nel 1041. L'uso di strumenti per tenere il conto di preghiere ripetute è così più antico della stessa Ave Maria, le cui origini risalgono al settimo secolo ma che si afferma nella forma attuale soltanto intorno all'anno Mille ......... Non vi è dubbio, pertanto, che la pratica di recitare più volte la stessa preghiera servendosi di appositi strumenti sia di origine molto antica nel mondo cristiano, prescinda da derivazioni islamiche e sia stata applicata all'Ave Maria a partire almeno dal dodicesimo secolo."(Massimo Introvigne, Cristianità n. 275/276 - 1998) .
Si può collocare l'origine del Rosario nell'Irlanda del IX secolo. Negli ambienti monastici medioevali la forma di preghiera più importante è stata sempre la recita dei 150 Salmi di Davide (Salterio di Davide) . Nei conventi erano presenti anche monaci conversi e gruppi di laici devoti, quasi sempre analfabeti, che non erano quindi in grado di leggere i salmi e questi erano troppo lunghi per essere imparati tutti a memoria. Perciò verso l'anno 850 un monaco irlandese suggerì di sostituire i 150 Salmi con la recita di altrettanti Pater Noster per il cui conteggio S. Beda il Venerabile propose l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Il "Salterio del Pater" era suddiviso in tre cinquantine e veniva recitato a scadenze diurne, a modo di liturgia delle ore. Dopo poco tempo in altre parti d'Europa, come ad esempio nei paesi renano-fiamminghi, s'incominciò a sostituire al Pater Noster il Saluto Angelico e l'insieme delle orazioni fu detto "Salterio di Maria". L'Ave Maria era allora conosciuta e recitata solo nella sua prima parte evangelica contenente il saluto dell'angelo, seguita dall'Amen e dall'Alleluia.
"Certamente il saluto angelico era conosciuto nella cristianità esso è contenuto nel Vangelo, costituiva fino al sec.VII l'antifona offertoriale della quarta domenica d'avvento, domenica che aveva una particolare accentuazione mariana." (Nuovo Dizionario di Mariologia). La seconda parte dell'Ave Maria è nata all'interno dell'Ordine Certosino, risultando come composizione di invocazioni trovate per la prima volta in un breviario certosino del 13° secolo: "Sancta Maria ora pro nobis","Ora pro nobis peccatoribus", "Sancta Maria Mater Dei", "Nunc et in hora mortis. Amen".
Solo verso la fine del sec. XV si diffonderà l'uso del recitare dopo il saluto dell'angelo il "Santa Maria" nella sua versione definitiva che, in precedenza aveva avuto numerose varianti locali.
L'evoluzione più importante nel modo di recitare il rosario si ebbe nel XIV secolo. Dom Enrico Kalkar, monaco della Certosa di Colonia e visitatore dell'Ordine, raggruppò i 150 Saluti Angelici in decine e pose un Padre Nostro prima di ogni decina.
La semplice litanica ripetizione delle Ave e dei Pater non comportava ancora la meditazione dei misteri. Il primo tentativo di coniugare la recita delle Ave con la meditazione dei misteri evangelici principali si deve ai cistercensi della Certosa di Treves che nella recita del saluto angelico dopo il nome di Gesù aggiunsero delle clausole come ad es.: "Gesù che fu adorato dal Magi; tentato dal demonio; che ha lavato i piedi dei discepoli".
Più o meno agli stessi anni appartiene il manoscritto (scoperto nel 1977 da Andreas Heinz) con un Rosario meditato, recitato dalle suore cistercensi di San Tommaso sulla Kyll, a una quarantina di chilometri da Treviri.
L'idea ebbe largo seguito e si contarono circa 300 clausole riferentisi al vangelo, variabili da zona a zona, secondo le devozioni che maggiormente si volevano accentuare.
Tra il 1410 e il 1439 il certosino Domenico Helian, detto il Prussiano, organizzò in modo sistematico tali clausole divise in tre sezioni, riguardanti l'infanzia di Cristo, la Sua vita pubblica, la Sua passione, morte e resurrezione, la glorificazione di Cristo e di Maria. Ad es. "Gesù che Giovanni battezzò nel Giordano e designò come Agnello di Dio; Gesù che dopo aver scelto i suoi discepoli, predicò agli uomini il Regno di Dio; Gesù che all'Ultima Cena ha istituito il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue".
I monaci cistercensi chiamarono il Salterio di Maria "Rosario" (dal latino Rosàrium che significa giardino di rose, roseto) dato che i grani della corona usata per contare erano detti rose, quasi a rappresentare i fiori di un mistico serto offerto a Maria. Era infatti usanza medioevale porre sulle statue della Vergine una corona di rose simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria.
Promotori della pratica del Rosario sono stati i Domenicani, ai quali va anche la paternità delle Confraternite del Rosario la prima delle quali risale al 1476, approvata a nome del Papa, dal Cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e Vescovo di Forli.
Secondo la tradizione, diffusa soprattutto da Alano de la Roche O.P. (1428 - 1478), la Madonna stessa nel 1214, nella prima di una serie di apparizioni, indicò a S. Domenico nella recita del Rosario un'arma efficace per la conversione dei non credenti e dei peccatori. "Tale tradizione non si può accettare nella sua assolutezza, tuttavia non può essere totalmente un falso storico. Il salterio mariano - come abbiamo visto - è documentato prima di San Domenico (1170-1221), ma certamente San Domenico e i suoi frati predicatori usarono di questa forma popolare di preghiera. Si pensi solo alle confraternite mariane fondate da San Pietro da Verona, discepolo di San Domenico, e all'influsso che ebbero queste fraternite nella divulgazione della devozione alla Vergine Maria." (Nuovo Dizionario di Mariologia).
A San Domenico la Madonna fece molte promesse riguardo coloro che avrebbero recitato il Santo Rosario. Esse sono le seguenti:

l.  A tutti coloro che reciteranno il mio Rosario prometto la mia specialissima protezione.
2. Chi persevererà nella recita del mio Rosario, riceverà grazie potentissime.
3. Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato e abbatterà le eresie.
4. Il Rosario farà rifiorire le virtù, le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie di Dio.
5. Chi confiderà in me, col Rosario, non sarà oppresso dalle avversità.
6. Chiunque reciterà devotamente il S. Rosario, con la meditazione dei Misteri, si convertirà se peccatore, crescerà in grazia se giusto e sarà fatto degno della vita eterna.
7. I devoti del mio Rosario nell'ora della morte, non moriranno senza Sacramenti.
8. Coloro che recitano il mio Rosario troveranno, durante la loro vita e nell'ora della morte, la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie e parteciperanno ai meriti dei beati in Paradiso.
9. Io libero ogni giorno dal Purgatorio le anime devote del mio Rosario.
10. I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gioia in cielo.
11. Ciò che chiederai col Rosario, l'otterrai.
12. Coloro che propagano il mio Rosario saranno da me soccorsi in ogni loro necessità.
13. Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i devoti del Rosario abbiano per fratelli nella vita e nell'ora della morte i Santi del Cielo. 14. Coloro che reciteranno il mio Rosario fedelmente sono tutti figli miei amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù.
15. La devozione del Santo Rosario è un grande segno di predestinazione.

Certamente San Domenico non era a conoscenza di una formula di preghiera comprendente una meditazione dei "misteri", ma l'uso di recitare il Salterio mariano era noto ai domenicani già nella prima metà del '200. Ne parlano, per esempio, fra Bartolomeo da Trento (+ 1251) e Tommaso di Cantimpré (+ 1260).
All'inizio la cordicella con la quale si contavano le preghiere veniva chiamata «Paternoster» anche quando serviva per contare le Ave Maria. L'uso di questa cordicella era comune fra i domenicani già nel '200. Lo dimostra il divieto del capitolo della provincia romana che nel 1261 vietava ai fratelli cooperatori di portare i «Paternoster» in ambra o in corallo.
Alano de la Roche era in contatto con i certosini e per mezzo loro venne a conoscenza del metodo del Rosario di Domenico Helian. Egli, volendo dare la massima importanza alla parte meditativa che chiamava "l'anima del rosario", suddivise i passi della vita di Cristo in tre cinquantine: i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, raggruppati in quindici episodi principali. Egli parlerà di "rosario vecchio" e "rosario nuovo", volendo distinguere tra il semplice salterio delle Ave ed il salterio incorporato nella meditazione dei misteri.
Alano de la Roche nel 1470 fondò a Douai la Confraternita del Salterio della Beata Vergine Maria, i cui membri avevano l'obbligo della recita quotidiana del rosario. Incoraggiò inoltre, a partire dalla Germania, la nascita di nuove e numerose confraternite mariane in tutta Europa. La struttura definitiva al Rosario fu data dal domenicano Alberto di Castello nel 1521. Il numero dei misteri fu ridotto a 15, scelti tra i principali, ciascuno comprendente un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre.
Molti sono i Papi che ci hanno trasmesso scritti sul Rosario, a cominciare da Urbano IV (1261-64) fino a Giovanni Paolo II che, tra l'altro, ha disposto nel 2002 con la lettera apostolica "Rosarium Virginis Mariae" l'aggiunta dei cinque "Misteri della luce". A partire dal 1478 (con la bolla di Sisto IV Pastoris aeterni) si contano più di duecento documenti pontifici sul Rosario. I primi atti pontifici riguardano la disciplina o l'encomio delle confraternite, i privilegi e le indulgenze loro concesse, integrate un po' alla volta dall'Ordine dei Frati Predicatori. Il Maestro Bartolomeo Comazi ottiene da Innocenzo VIII l'indulgenza plenaria «semel in vita et in morte» per tutti gli iscritti alle Confraternite del Rosario. Questa Bolla, del 15 ottobre 1484, viene riportata negli Atti del capitolo generale dello stesso anno. E' la prima volta che un capitolo generale menziona "il salterio della beata Vergine" e la "società o confraternita del rosario". Su istanza del Maestro Gioacchino Turriani, Alessandro VI conferma ed aumenta i privilegi e le indulgenze già concessi agli iscritti alle Confraternite del Rosario. Dopo la Bolla di Sisto IV i Sommi Pontefici riconoscono espressamente lo stretto legame esistente tra il movimento rosariano e l'Ordine di San Domenico. Essi affidano al Maestro generale dei frati
predicatori la direzione del movimento. Per questo concedono esclusivamente a lui e ai suoi delegati la facoltà di erigere nuove Confraternite del Rosario. Le congregazioni eventualmente fondate senza l'autorizzazione del Maestro generale dei Domenicani non sono riconosciute dalla Santa Sede. Le Confraternite del Rosario inoltre devono essere fondate nelle chiese dei Domenicani. Solo nelle città nelle quali non esiste un convento domenicano possono essere erette in un'altra chiesa. In questo caso però, nel decreto di erezione si specifica che qualora i domenicani in seguito dovessero fondare un convento in quel luogo, sussiste l'obbligo per la confraternita di passare nella loro chiesa. Nel 1569, il Papa domenicano Pio V emana la bolla « Consueverunt Romani Pontifices» che si può considerare la «magna charta» del rosario. Il Pontefice vi descrive l'origine del rosario, il nome, gli elementi essenziali, gli effetti, la finalità e il modo di propagarlo e dichiara, per la prima volta, che per lucrare le indulgenze del rosario è indispensabile la meditazione dei misteri. Il 7 ottobre 1571 la flotta cristiana sconfigge a Lepanto quella turca, allontanando così il pericolo di una invasione ottomana nell'Europa cristiana. Poiché in quel giorno a Roma le Confraternite del Rosario celebravano-una-solenne processione, il Papa Pio V attribuisce la vittoria a Maria e l'anno seguente istituisce con la bolla "Salvatoris Domini" la celebrazione liturgica di Nostra Signora della Vittoria. Nell'anno successivo, portando a compimento l'opera del predecessore, Papa Gregorio XIII con la bolla "Monet Apostolus" istituisce la festa solenne del Rosario, inserendola nel calendario liturgico alla prima domenica di ottobre. Cospicuo è quindi il magistero che i Pontefici hanno voluto dedicare al Rosario accentuando di volta in volta il profondo significato legato alla meditazione ed alla contemplazione dei misteri di Cristo e della Madre, la riflessione intima, l'intenzione pia. Giovanni Paolo II sottolinea che "ciò che è veramente importante è che il Rosario sia sempre più concepito e sperimentato come itinerario contemplativo".
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Il libro della Confraternita del Santo Rosario di
Bardonecchia.

I documenti sulla confraternita sono contenuti in un libro, scritto in gran parte dal parroco don Tournoud all'epoca del ristabilimento della Confraternita, che copre l'arco di tempo che va dal 1873 al 1907. E' stato compilato parte in francese, parte in latino, parte in italiano, utilizzando inchiostri nero e rosso e con caratteri diversi secondo l'importanza attribuita dagli scriventi al contenuto. Tale distinzione, e l'uso delle maiuscole, è stata conservata sia nella trascrizione sia nella traduzione del documento.
  Nella trascrizione non sempre è stato possibile, dato la diversa ampiezza dei caratteri nel manoscritto, riportare in un'unica riga quanto scritto nel testo; comunque si è andati a capo rispettando l'originale. La prima parte del testo di don Tournoud è dedicata alla documentazione storica.
  Appare evidente, sia in questa parte del libro sia nel successivo elenco dei confratelli, l'impegno di dare un aspetto di ricercatezza e di solennità mediante l'uso d'inchiostri diversi e di lettere maiuscole più curate.
  La seconda parte contiene l'elenco degli iscritti redatto in francese ma in cui compaiono alcuni nomi in italiano di persone, evidentemente non originarie del luogo, ma forse stabilitesi in Bardonecchia a seguito dell'impulso dato alla località prima dai lavori per il traforo ferroviario e poi dagli sviluppi commerciali conseguenti. Gli aderenti alla Confraternita sono riportati in tabelle. A fianco di alcuni nominativi compaiono delle croci, probabilmente aggiunte in un secondo tempo, forse a significare il fatto che la persona era defunta. Non abbiamo ipotesi per il trattino che compare a fianco di altri. Mentre nell'originale ogni nominativo corrisponde ad una riga, nella trascrizione ciò non sempre è stato possibile per cui gli spazi, che nel testo sono regolari, a volte sono differenti tra di loro. Dal primo elenco risultano 198 iscritti di cui 40 uomini. Tenendo presente la popolazione di Bardonecchia in quel periodo si può affermare che si tratta di una notevole partecipazione.
  Un secondo elenco, scritto in francese ed in italiano, riguarda le adesioni in date successive. In questo caso, anche se è stato mantenuto l'uso dei due tipi d'inchiostro, viene a mancare l'uniformità e la ricercatezza del primo. Si possono notare più calligrafie tra loro differenti; per dare un'idea di ciò nella trascrizione si è fatto ricorso a caratteri in corsivo quando cambia la grafia.
  Nel terzo e quarto elenco, rispettivamente risalenti al 1891 ed al 1907, manca la ricercatezza del carattere e l'uso dell'inchiostro rosso. Il quarto è stato compilato totalmente in italiano.
  Nella traduzione in italiano della prima parte del libro sono stati scelti caratteri tali da conservare l'effetto d'importanza voluto da don Tournour e conferire contemporaneamente al testo un carattere d'antichità.
  Per quanto riguarda gli elenchi degli iscritti, si è mantenuta la differenziazione tra i due tipi d'inchiostro e l'uso delle maiuscole ma si è creduto più opportuno trascriverli senza l'uso di tabelle.
 
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CATALOGUE
des
Agregés

à la Vénérable Confrèrie
du
Très Saint Rosaire
rétablie en celle paroisse de St Hippolite par les Rds Frères
Preceurs (1) le treize du mois d'Avril de l'année mil-huit-centseptante trois, le jour solennel de Pâque, après la cloture de la mission, qui avait commencé le vingt-trois de Mars. (1) (c'est-à-dire le lendemain 14 Avril)
Tournoud Iean Baptiste Désiré  Curé Vicaire

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Documens sur l'antiquité
de la Confrèrie du St Rosaire
titre de l'ancienne livre.

Icy est la lettre de l'ancien livre de la de Confrèrie du Sainct Rosaire lequel nous avons icy adjousté, pour faire apparoir de l'antiquité de la de Confrè­rie affinquesile de livre vieux se perdoit l'on puisse voir icy la prémière fondation où il est escipt comme s'ensuit.
Ihs Maria
Icy commence la Dévote Confrèrie de la Glorieuse Vierge Marie dans laquelle tous ceux et celles qui de bonne volonté rendre s'y voudront fautt quils mettent tous leurs biens spirituels en commun et qu'ils disent tous les jours le psan­thier de la Glorieuse Vierge Marie, qui est de quinze Pater Noster et de cent cinq Ave Maria, comme se trouve au d. livre de la Confrèrie de la Glorieuse Vi­erge Marie approuvée par Notre Sainct Père Pape Sixte dernier trépassé, dans la quelle bulle appert que tous ceux, qui de bon coeur auouront et aug­menteront lad. Confrèrie la bénédiction de Dieu auront et de S. Pierre et de S. Paul et de contraire donne la malediction à tous ceux et celles qui la destour­ beront.
 
Autre littre du d' livre vieux
Les noms et prénoms de ceux et celles qui ont devotion de se rendre ou faire escripre de la dévote Confrèrie de la Glorieuse Vierge sacrée mère de Dieu et ce l'an de grace de Nostre Seigneur Jésus Crist mil cinq cents soixante et huit et le dixseptie Janvier le jour de la feste de l'Amy de Dieu Monseigneur sct Anthoine
Autre litre
Iesus Maria Ioseph
 
Liure de la Confrèrie du Sainct Rosaire restablie au lieu de Bardonnesche par le R. p. Frère Laugier docteur en droicts professeur en saincte Theolo­gie, Vicaire Général des Convents de Sainct Dominique fondez dans les villes de Pi­gnérol et Briançon, vice inquisiteur de la foy par tout le Diocèse de Thurin en l'année mil six-cents trente quatre, le quinze d'Octobre, dans la Chappelle de Nostre Dame du Chappellet fondée a l'entrée du bourg venant da bas pour y faire la procession tous les premiers dimanches des mois et festes de Nostre Dame en tant que le temps et le chemins le pourront permettre. Autrement selon le conseil et advis du susd. r. p. Laugier se fera la dicte procession ou tous les confrères et soeurs sont obbligez d'assister suivant l'institution à l'entour o devans l'eglise parrochelle, comme aus­sy célébrer les messes des Morts au choix des officiers de lad. Confrérie. Dans lequel sera aussy contenu l'inventaire des biens qui sont e seront à l'advenir a lad. Chappelle, paramentz et ornementz d'Autel e pour dire la messe et aussy tous les bienfaicts qui s'y seront soit par led. Confrères ou autres com­me aussy les comptes qui serendront d'an en an par les procureurs de lad. Confrèrie.
 
Pour copie certifiée conforme aux deux originaux en feuille volante que nous attachons nianmoins encore au présent régistre.
fait a Bardonneche le 7 du mois de Fevrier de l'année 1874.
Tournoud Iean Baptiste Désiré curé Vr Forain
  
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Ad futuram rei memoriam
 

Noverint posteri hanc Bardonechiae paroeciam, quondam Beatae Mariae Virgini Apsuntae et nunc Beato Hippolyto Martyri dicatam, anti­ quitus duxisse animosa in Deum fide et insigni pietate in Deiparam Virginem Mariam et Sanctos, quorum nonnullos nomine et patrocinio praestantiores sibi apud Deum Protectores et Advocatos delegerunt. Quid enim adstruunt, sacella illa, quae veluti quatuor propugnacula, unum ad unumquemque, adstant ex quatuor angulis cru (cis?) primoribus Pagi aditibus, quasi nobis viam Prudentiae, Vis, Iustitiae, Temperantiae praemonstrantia - Sacellum SSmi Rosarii - Stae Crucis - Sti Rochi - SS. M.V. Matris Gratiae titulo dicatum. Quid sibi volunt illa quae in montanis fuere eruta et nunc aduc fulgent vel nobili vetustate vel restauration praestantissima - San­ctuarium Montisserrati sub titulo Visitationis B. M. Virginis - Sacellum Sti Sebastiani et Stae Margaritae Martyrum, in regione La Rhò - Sti lacobi in regio­ne Las Grangeas - sacellum interdictum in vico Les Serres titulo Matris Pietatis et SSm Martyrum Hippolyti et Georgii - Stae Catharinae Martyris et Virginis et Stae Magdalenae in regione Les Chafauds - Sti Bartholomaei in vico Les Vernets - sacellum dirutum in vico La Mothe titulo Sti Benedicti - Sti Francisci ab Assisiis, Sti Clari, Sti Eutropii et Stae Margaritae in vico Balzac - Stae Annae et Sti Antoni in vico Chateaux. Non sunt ne haec totidem argumenta Majores Nostros (a) ad mentem Prophetae novisse nisi Dominus aedifica­ret domum invanum laboraret qui aedificant eam, proindeque in unaquaque alpina regione et vico unam pariter Domum Sanctam Deo erectam et B. M. V. aliisque Patronis dicatam voluisse Sub cuius umbra, fixis tuguriis, laborarent, quiescerent, armenta pascerent, agros colerent om­niaque, uno verbo ad Dei Gloriam facerent et ad salutem. - Quibus argumentis si addas=tum varia Pia Sodalitia in Ecclesia Parrochiali instituta nempe sodalitium Sti Spiritus - B. M. V. Suffragii - SSmi Sacramenti - Sti Rosarii et Sodolitium Paenitentium, vulgo nuncu­patum, ex praedictis unicum, quod nunc supersit; sed, Pro infamia ! ut siccus tam ohm viri­dis arbori ramus ad destructionem potius quam aedificationem = tum innumera Legata pia et Dona, quibus et Ecclesia Parrochialis et Sacella et Sodalitia reditibus et bonis immobili­bus (quae bona immobilia duabus epoches, anno videlicet 1851 et 1805 auctoritate tum Ecclesiastica, tum Ecclesiastica, tum Civili suf­fragante fuere divendita, et duodecim circiter libellarum millia produxere. In qua venditione Antecessor Noster Ioseph Maria Vachet se intra ipse erat, rerum et temporum callidum vere piabuit. Haec quippe si non promo­ visset et executus fuisset, publii aerarii auctoritate anno nempe 1871 fuisset coacta illiusque proventiis fere nulli fuissent ut eventus probabit ille status (?) in vicinis parrociis quae vellent nouent hanc ecclesiasticorum bonorum exactionem sustinere debuissent) fuere referta, velis nolis inferas oportet Bardonechiam longe alium ohm fuisse ac nunc se praebet, mayor fidem ejus, nedum ej sit tune, ut nunc est, operibus mortua, omnibus contra notam effulsisse et monumentis in­ super insculptam, quae in presentiarum, vel ipso silentio, hodiernam posterorum sonnolentiam arguunt et malam fidem incredulitati prope consonam.
  Si enim vellent posteri muta illa Avorum facta, Sacella, Sodalitia, Legata pia interrogare incorrupto et integro animo et postea inquirere unde ista ortum habere potuerint penes homines hodiernis forte non fortunaliares (aliusque cancellato) et beatiores quo ad fortunae dona, discerent et concluderent, non aliunde quam ex ipsorum viva et firma fide.
His igitur omnibus serio perpensis et prae oculis habita temporum malitia, morumque corru­ptela, quibus zelus qualiscumque noster impar erat, pastorali Nostae Curae spes haec una affulsit sopitam gregis nostrae fidem exsuscitandi et vida emendandi si Sti Dominici vestigia ingredi stu­dentes SSrni Rosarii sodalitium ad vitam revocando ad Illam condugeremus quae cunctas haereses sola interemit in universo mundo.

Qua propter irrito hac dere consilio cum Admodum Reverendis Patribus Ordinis Praedicato­rum Fre Maria Augustino - Fre Maria Ferreol et Fre Maria Mannes, qui hic exer­citia spiritualia dictabant, arrisit ipsis desiderium nostrum et proinde die decima quarta Aprilis Anno Domini millesimo octogintesimo tertio et septuagesimo, postridie Festivitatis Pascalis et Spiritualium Exercitiorum finis, Adui Rdus Frater Maria Augustinus, illa qua pollebat auctoritate Sanctissimi Rosarii Sodalitium ad vitam revocavit solemniterque devotos re­cepit quorum nomina inferior fuere inscripta ; Nobisque aliquanto post Patentes litteras hujusae novae Erectionis remittendas curavit, quas hic fideliter transcripsimus, ut si forte pereat authenticium illud, quod tamen in quadrum includendum et ad Altare Mensis Mariani in ecclesiam deponendum curabimus, fidele earundun exemplar hic habeatur et servetur.
 
Bardonechiae, die nona Februarii 1874
Tournoud loes Baptista Desideratus Pcus Vcar Fsis
  
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(a) Nostros Du coté de notre mere (Marie Elisabeth Cecile feu George du Melezet) notre aieule Marie Blanchard feu Matthieu; notre bisaieule Marie Elisabeth Guy feu Michel; notre trisaieule Marie Francoise Agnés feu Matthieu et sueur de Messire Antoine Agnés curé de cette paroisse
  - de la famille Agnés et Desgeneys, etaient toutes les trois natives de Bardonneche -

Littera Erectionis
  Societatis SS. Rosarii in hac Ecclesia
Sancti Hippolyti
 
In nomine Sanctissimae Trinitatis Patris et Filiis et Spiritus Sancti et laudem et gloriam Beatissimae Dei genitricis Virginis Mariae D. N. piamque venerationem S. N. P. Dominici SS. Rosarii auctoris ac instituto­ris Fr Alexander Vincentius Iandel Ordinis FF. praed. humilis Magister Gene­ralis ac servus omnibus praesentes litteras inspecturis,
 
SALUTEM IN DOMINO SEMPITERNAM
Quemadmodum Christianae perfectionis summam in unitate fidelium ad Christum, veluti membrorum ad caput, omnium perfectionum fontem, nec non unione Christianorum ad invicem consistere credimus: ita ad il­lam  dipiscendam, optimum esse orationis medium, ratione et experienza pie edocemur. Modus vero Deum orandi, secundum quem SS. Virgo Maria Ma­ter Dei per centum quinquaginta Salutationes Angelicas et quindecim Dominicas Orationes, instar Davidici Psalterii colitur, qui Rosarium nuncupatur, ac a SS. Patre nostro Dominico primum inventus et institutus a Summis Ro­manis Pontificibus successive, ad devotam Patrum Nostri Ordinis intercessionem approbatus; privilegiis quoque maximis ac innumeris indulgentiis aliisque Apostolicis gratiis decoratus inter cetera Ecclesiae inventos (ut pie credimus) magno pere convert, nam praeter hoc, quod Beatissima Dei Genitrix, cuius intercessio nobis perfectionem hanc impetrare potest, ibi crebrius invocatur, ipse quoquemmodus orandi, (si recte fiat) quam facillime compendio illam consequitur dum Iesu Christi Sal­vatoris nostri vitam omnem per quindecim Mysteria digestam meditando percur­rere facit. Quae Vos in Christo dilectissimi et devotissimi Christi fideles Loci Bardonechiae pie considerantes, ad habendum, augendum, et conservandum predi­ctum modum orandi Confraternitatem Psalterii seu Rosarii sub invocatione B. Mariae Virginis in ecclesia sub titulo Sancti Hippolyti dicti loci instituendi, et habendi, ejusque altare et Cappellam fundandi et erigendi, a Nobis instan­tissime petivistis per interpositam personam, Vobis licentiam impartiri cum gratiis et favo­ribus opportunis. Nos igitur vestris votis et pus petitionibus inclinati, dictam Confraternita­tem sicut praefertur instituendi, Auctoritate Apostolica Nobis concessa, tenore prae­sentium licentiam concedimus, et facultatem: accedente tamen assensu Ordinarii loci, cum litteris testimonialibus ejusdem, ac Prioris vicinioris Conventus seu Loci Ordi­nis nostris, ac media praedicatione alicujus Patris ejusdem Ordinis nostri per suum Su­periorem destinandi, et dummodo in dicto loco alia Confraternitas SS. Rosarii legittime erecta non fuerit. Eamque Confraternitatem, atque omnes utriusque sexus Christi fideles in eam­dem recipiendas, cum gratiis et indulgentiis sibi a Romans Pontificibus concessis, pronta­liae consimilis confraternitates in Ecclesiis Nostri Ordinis institutae potiuntur, recipimus et admittimus in vita pariter et in morte. Quae indulgentiae singillatim descriptae Iu­bentur in Elencho, quem rite per Ordinarium Loci recognitum unacum his literis Cre­dimus diligenter osservandum. Quibus omnibus Indulgentiis et spiritualibus gratiis descriptis Confraternitatem ipsam nunc erectam ejusque Confratres potiri et gaudere posse decernimus juxta ea quae fel. me. Clemens Papa VIII in constitutione, quae incipit: Quaecumque data sub die 7 Decembris 1604 praescripsit et variationes a SSmo D. N. Pio PP. IX approbatas ut ex Decreto S. Congregationis Indulgen­tiarum diei 8 lanuarii 1861, et cuius Constitutionis praecipua Capita cum dictis variationibus subnectuntur, scilicet 1° Quod una tantum Confraternitae ejusdem instituti et generis institui et aggregari possit in Ecclesiis tam Saecularium quam Regularium. 2° Quod it fiat de consensu Ordinarii et cum literis testimo­niantibus ejusdem. 3° Quod Confraternitati institutae vel aggregatae espresse et in specie communicentur Privilegia et Indulgentia Ordini instituendi vel aggregan­di nominatim concessa, non vero ea quibus per privilegium communicationis gaudet. 4° Quod Statuta Confraternitatum examinentur et approbentur ab Ordinarii Loci et ab eadem corrigi possint. 5° Quod Gratiae et indulgentiae Confraterntati co­municatae previa cognizione Ordinarii dumtaxat promulgentur. 6° Quod Confra­ternitas eleemosynas excipiat et eroget juxta formam per Ordinarium praescribendam. 7° Quod litterae erectionis et aggregationis gratis omnino ac nulla prorsus mercede etiam a sponte dantibus sub praetextu merae elemosinae expediri ed concedi possint, et solummo­do titulo expensarum pro pergamena, scriptura, vel impressions stipendio, sigillorum ex­pensis, cordoli, cera, Secretarii, Notariique labore vel mercede aliisque omnibus eam quan­litatem, quae non excedat summam scutorum sex monetae romanae in Italia, et extra non excedat summam libellarum vulgo francs triginta pro singula institutione vel aggre­gatione vel confirmation recipere liceat. 8° Quod singula hic mandata et espressa in o­mnibus suis partibus observentur fideliter, sems institutiones aggregationesve et comunica­tiones Privilegiorum, et Indulgentiarum nullius sint roboris et momenti et quilibet Su­periorum atque Officialium privationis Officiorum quae obtinent, atque inhabilitatis ad illa et alia in posterum obtinenda poenam eo ipso incurrant, quae ab alio quam a Romano Pontifice remitti non possit. Admonentes ejusdem SS. Rosarii festum prima Domini­ca mensis Octobris in singulis annis in eadem Cappella celebrari debere juxta fel. rec. Gregorii XIII decretum, et institutum, in gratiarum actionem praeteritae, ac memorandae victoriae contra Turcas, ejusdem Societatis Confratrum fusis precibus, eadem die (ut pie credimus) ac ausilio et interventu ejusdem Beatissimae Virginis Mariae Domina nostra impetrata atque obtenta. Cujus Societatis et Cappellae Cappellanum deputa­mus Parochum pro tempore qui nomina, et cognomina omnium Christi fidelium in eamdem Societatem ingredi, et devote recipi petentium, in libro ad hoc specialiter deputato, possit (scribere) scribere, Psalteria seu Coronas benedicere, sacri Rosarii mysteria reve­renter exponere, ac omnia, et singula facere, quae Fratres nostri in Ecclesiis ad hoc deputa­ti facere possunt, et rite consueverunt: in diem Christi ejusdem conscientiam onerantes, ne pro admissione, ingressu, scriptura et benedictione aliquid omnino temporalis lucri, quomo­dolibet exigat, sed gratis haec omnia praestet, quemadmodum ipsius piae societatis Capitula habent, et sanctiones, ut etiam nos in Dei cultum, ejusque Sanctissimae Matris gloriam, et Christi fidelium salutem, et profectum gratis accepimus, et gratis damus, et concedimus. Volumus autem, et omnino observari jubemus, quod in Vener. Icona dictae Cappellae P. N. Dominici ejusdem Rosarii primarii Auctoris Imago veneranda flexis ge­nibus de manu Deiparae Virginis Coronas oratoria accipientis pingatur. Decernimus insuper, et declaramus postremo, quandocumque contigerit, dictos Frates ibidem Ecclesiam ob­tinere, ipso jure, ipsoque facto, ex nunc pro tunc, absque alia declaratione, sed praesentium tenore dictam Societatem, ac omnes Indulgentias et Privilegia eidem concessa, ablata esse a dicta Cappella, et penitus atque totaliter ad dictam nostram Eccelsiam translata, cum om­nibus bonis temporalibus dictae Societati quomodolibet acquisitis. In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. Quibuscumque in contrarium non obstantibus. In quorum fidem his Patentibus litteris Officii Nostri sigillo munitis manu propria subsc­psimus: Gratis ubique et semper.
Datum Romae die 5° Mensis Maii Anni 1873.
 
F.R. a. v. Sandel.                                                    De mandato Rmi Vicarii Generalis
                                                                      valet adhuc signum et sigillum Rmi Patris
  Magister Generalis.                                                 Magister Generalis nu per defuncti.
  Locus sigilli                                                                    E. M. Damianen C Chi
               Fr.                                                                   Reg. (Sigillum)
                                                    Pro copia conformi
                               Bardonechiae die 19 Mensis Februarii Anni 1874.
                                                 Tournoud Ioannes Baptista Desidera tus Parochus et Vius Fsis

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Catalogue
de
Tous ceux et celles qui ont été agregés à la Confréries du

Très Saint Rosaire
à l'époque de son rétablissement ou nouvélle érection,
qui eut lieu durant la Mission de 1873.
La Reception solennelle des Confrères et Consoeurs
fut faite le lendemain de la cloture de la dite Mission
c'est-à-dire la deuxieme fete de Paques
le quatorze du mois d'Avril.


(omissis ...)
L'intero catalogo è pubblicato a parte.

Tournoud Jean Baptiste Désiré Curé, Vicaire Forain Premier Recteur

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Registro
Degli iscritti
Alla Veneranda Confraternita
Del
Santissimo Rosario
Ristabilita in questa parrocchia di Sant'Ippolito dai Rev. Padri Predicatori
Il tredici (*) di aprile dell'anno milleottocentosettantatre, giorno solenne di Pasqua, dopo la chiusura della missione, che ha avuto inizio il ventitre di Marzo.
((*) cioè il giorno dopo quattordici aprile)

Tournoud Gian Battista parroco vicario foraneo

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Documenti sull’antichità
Della Confraternita del Santo Rosario
tratti dall’antico libro.
Qui vi è la lettera dell'antico libro della Confraternita del Santo Rosario, che abbiamo qui allegata, per dimostrare l'antichità della Compagnia affinché se quella dell'antico libro si perdesse si possa qui vedere la prima fondazione dove è scritto come segue.
Ihs Maria
Qui comincia la Devota Compagnia della Gloriosa Vergine Maria nella quale tutti coloro che volonterosamente vorranno iscriversi dovranno mettere tutti i loro beni spirituali in comune e dire tutti i giorni il salterio della Gloriosa Vergine Maria che consiste in quindici Pater Noster e centocinque (nota: in realtà sono centocinquanta) Ave Maria, come si trova nel libro della Confraternita della Gloriosa Vergine Maria approvata dal Nostro Santo Padre Sisto ultimo defunto nella cui bolla si evidenzia che tutti coloro che di buon cuore aderiranno ed accresceranno la Confraternita avranno la benedizione di Dio, di San Pietro e di San Paolo ed al contrario impartisce la maledizione a tutti coloro che le nuoceranno.
Altro scritto dell’antico libro

Cognomi e nomi di coloro che ambiscono d'iscriversi o fare iscrivere alla devota Confraternita della Gloriosa Vergine sacra madre di Dio nell'anno di grazia di Nostro Signore Gesù Cristo millecinquecentosessantotto, il diciassette gennaio, giorno della festa dell'Amico di Dio Monsignor Sant'Antonio.

Altro scritto
Gesu’ Maria Giuseppe

Obbligo della Confraternita del Santo Rosario, ristabilita in Bardonecchia dal Reverendo padre Fratel Laugier, dottore in diritto, professore in santa Teologia, vicario generale dei Conventi di San Domenico fondati nelle città di Pinerolo e Briançon, vice inquisitore della fede per tutta la diocesi di Torino, nell'anno milleseicentotrentaquattro, il quindici d'ottobre, nella cappella di Nostra Signora del Chappellet, costruita all'ingresso del borgo arrivando dal basso, di fare la processione tutte le prime domeniche dei mesi e le feste di Nostra Signora fintanto che il tempo e le strade lo potranno permettere. Altrimenti,


secondo il consiglio ed il parere del Rev. P. Laugier, si farà la processione, dove tutti i confratelli e sorelle sono obbligati a partecipare secondo l'istituzione, intorno o davanti la chiesa parrocchiale, come pure di celebrare le messe dei Defunti a scelta degli officianti della Confraternita.
Nella quale sarà anche incluso l'inventario dei beni che sono e saranno in avvenire nella detta cappella, paramenti ed ornamenti d'altare e per celebrare la Messa ed anche i benefici che vi saranno sia dai Confratelli che da altri, come pure i conti che saranno resi di anno in anno dai procuratori della Confraternita.

Per copia certificata conforme ai due originali in fogli volanti che noi alleghiamo tuttavia ancora al presente registro.
Fatto a Bardonecchia il 7 febbraio 1874
                                               Tournoud Gian Battista Desiderato parroco vicario foraneo
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A futura memoria

Sappiano i posteri che questa parrocchia di Bardonecchia, un tempo dedicata alla Beata Vergine Assunta ed ora al Beato Martire Ippolito, anticamente suscitò un'animosa fede in Dio ed un'insigne pietà nella Vergine Maria, Genitrice di Dio, e nei Santi, scelsero alcuni di questi, di nome e patrocinio più possenti, come protettori ed avvocati presso Dio. Che cosa infatti aggiungono quelle cappelle, che come quattro baluardi, una ad una si fronteggiano ai quattro angoli della croce degli antichi ingressi del borgo, quasi ad indicarci la via della Prudenza, Forza, Giustizia, Temperanza - cappella intitolata al Santissimo Rosario, alla Santa Croce, a San Rocco, alla Santissima Vergine Maria Madre delle Grazie. Che cosa vogliono per se quelle che furono erette in montagna ed ora da allora splendono sia per nobile antichità sia per abilissimo restauro - Santuario del Monserrato sotto il titolo della Visitazione della Beata Vergine Maria - cappella di San Sebastiano e Santa Margherita Martiri, in regione La Rhò - di San Giacomo in regione Le Grange - cappella interdetta in località i Serres intitolata alla Madre della Pietà ed ai Santissimi Martiri Ippolito e Giorgio - a Santa Caterina Martire e Vergine ed a Santa Maddalena in regione i Chafauds - a San Bartolomeo in località i Vernets - cappella diroccata in località la Mothe intitolata a San Benedetto - a San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, San Eutropio e Santa Margherita in località Balzac - a Sant'Anna e Sant'Antonio in località Chateaux. Non sono certamente queste altrettante prove che i Nostri Antenati (a), ricordando il Profeta, non sapessero che se il Signore non edificasse la casa coloro che la edificano lavorano invano, perciò in una qualsiasi regione alpina e località volessero una Dimora Santa eretta a Dio ed ugualmente dedicata alla Beata Maria Vergine ed ad altri Patroni. Sotto la cui ombra, stabiliti in modeste dimore, lavorassero, riposassero, pascessero gli armenti, coltivassero i campi e tutti con una sola voce rendessero Gloria a Dio ed alla salvezza. Ai quali argomenti se si aggiunge, ora vari Pii Sodalizi istituiti nella Chiesa Parrocchiale cioè: del Santo Spirito, del Suffragio della Beata Vergine Maria, del Santissimo Sacramento, del Santo Rosario e Sodalizio, comunemente nominato, dei Penitenti, dei predetti unico ora superstite; ma Per infamia ! come ramo secco dell'albero un tempo verde a distruzione piuttosto che ad edificazione, ora innumerevoli pii Legati e Doni, i quali redditi e beni immobili furono a vantaggio e della Chiesa Parrocchiale, e delle Cappelle e dei Sodalizi (i quali beni immobili in due periodi, cioè negli anni 1851 e 1865, con approvazione dell'autorità sia Ecclesiastica che Civile, furono venduti, e resero circa dodicimila lire. Nella cui vendita il Nostro Predecessore Giuseppe Maria Vachet, (coinvolto) personalmente, espiò veramente le cose ed i tempi roventi. Certamente se ciò non fosse stato assecondato e portato a termine, nell'anno 1871 sarebbe stato sicuramente costretto con l'autorità del pubblico erario ed i proventi di esso sarebbero stati pressoché nulli come provò quella situazione nelle parrocchie vicine che, volenti o nolenti, dovettero sostenere questa esazione di beni ecclesiastici), volenti o nolenti è d'uopo che si concluda che Bardonecchia fosse un tempo ben diversa da come oggi si presenta, che maggiormente risplendesse la loro fede, e neanche che sia allora, ahimè come è ora, morta alle opere, al contrario nota a tutti e scolpita sopra ai sepolcri, che al presente, anche col loro silenzio, accusano l'odierna sonnolenza dei posteri e la cattiva fede quasi corrispondente all'incredulità.
  Se infatti i posteri volessero interrogare con animo incorrotto ed integro quei muti fatti degli Avi, Cappelle, Sodalizi, pii Legati e quindi ricercare da dove questi siano potuti nascere presso l'umanità odierna, per caso non più fortunata (e altro cancellato) e più beata che per i doni della fortuna, imparerebbero e concluderebbero non da altro che dalla loro viva e salda fede.
Considerato quindi seriamente ciò e veduta la malizia dei tempi e la corruttela dei costumi, ai quali qualsiasi nostro zelo era impari, arrise alla Nostra Cura pastorale questa unica speranza di ravvivare la fede del nostro gregge ed emendare i vizi se si incoraggia di metttersi sulle orme di San Domenico riportando in vita il sodalizio del Santissimo Rosario conduceremo a Colei che sola distrusse tutte le eresie nel mondo intero.
Perciò preso consiglio con Alcuni dei Reverendi Padri dell'Ordine dei Predicatori, Fratel Maria Augustino, Fratel Maria Ferreol e Fratel Maria Mannes, che qui svolsero gli esercizi spirituali, piacque a loro il nostro desiderio per cui il quattordici aprile dell'Anno del Signore 1873, il giorno seguente la Festività Pasquale e la fine degli Esercizi Spirituali, il Rev. Fratello Maria Augustino, con l'autorità che gli competeva, riportò in vita il sodalizio del Santissimo Rosario e ricevette solennemente i devoti i cui nomi furono scritti più oltre; ed alquanto dopo curò di rimettere a Noi le lettere Patenti della nuova Erezione, che qui fedelmente abbiamo trascritto, affinchè se fortuitamente si perdesse quella autentica, che tuttavia ebbimo cura di inquadrare e di deporre in chiesa all'Altare della Mensa Mariana, si abbia qui e possa servire un suo fedele esemplare.

Bardonecchia, 9 febbraio 1874

Tournoud Giovanni Battista Desiderato parroco vicario foraneo

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(a) Nostri: da parte di nostra madre (Maria Elisabetta Cecile fu Giorgio, del Melezet), nostra nonna Maria Blanchard fu Matteo, nostra bisnonna Maria Elisabetta Guy fu Michele, nostra trisavola Maria Francesca Agnés fu Matteo e sorella di don (letteralmente: Messire) Antonio Agnés, parroco di questa parrocchia, della famiglia Agnés e Desgeneys, tutte e tre native di Bardonecchia.
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Lettera di Erezione
della Socíetà del Santissimo Rosario in questa chiesa
di Sant'Ippolíto
In nome della Santissima Trinità, del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo, ed a lode e gloria della Beatissima genitrice di Dio la Vergine Maria Nostra Signora, ed a pia venerazione del Santo Nostro Padre Domenico,
autore ed istitutore del Santissimo Rosario, Fr. Alessandro Vincenzo landel dell'Ordine dei Fratelli Predicatori, umile Maestro Generale e servo di tutti, supervisore della presente lettera
SEMPITERNA SALUTE NEL SIGNORE

Dato che crediamo che il massimo della perfezione Cristiana consista nell'unione del fedeli in Cristo, allo stesso modo delle membra al capo, fonte di ogni perfezione, ed anche nell'unione reciproca dei Cristiani: così piamente insegnamo, per ragione ed esperienza, che per raggiungerla un ottimo mezzo è la preghiera. Veramente il modo di pregare Dio, secondo il quale è venerata la Santissima Vergine Maria, Madre di Dio mediante
centocinquanta Saluti Angelici (nota: Ave Maria) e quindici preghiere del Signore (nota: Padre Nostro), che è chiamato Rosario, a somiglianza del Salterio di Davide, come trovato per primo dal nostro Padre Santissimo Domenico e successivamente istituito dai Sommi Romani Pontefici, approvato per devota intercessione del Padre del Nostro ordine; e decorato di massimi privilegi e di innumerevoli indulgenze e di altre grazie Apostoliche, tra tutti quelli trovati dalla Chiesa (come devotamente crediamo) converte assai, perché oltre a ciò, in quanto la Beatissima Genitrice di Dio, qui più frequentemente invocata, pregandola in qualsiasi modo (se fatto rettamente), l'intercessione della quale ci può impetrare questa perfezione, che si consegue a facilissimo guadagno mentre meditando fa percorrere a tutti la vita di Gesù Cristo nostro Salvatore ripartita lungo quindici Misteri. Voi in Cristo direttissimi e devotissimi fedeli di Cristo della Località di Bardonecchia consideranti ciò piamente, Ci avete immediatamente chiesto, per interposta persona, per avere, aumentare e conservare il predetto modo di pregare, di darVi licenza, con grazie e favori opportuni, d'istituire ed avere nella chiesa del detto luogo, sotto il titolo di Sant'Ippolito, la Confraternita del Salterio o Rosario sotto invocazione della Beata Vergine Maria, e di istituire ed erigerLe un altare e cappella. Noi dunque, mossi dai vostri voti e dalle pie richieste, con l'Autorità Apostolica a Noi concessa, concediamo d'istituire la Confraternita, come richiesto, secondo la forma della presente licenza, e la facoltà: in presenza tuttavia dell'assenso dell'ordinario del luogo, con sue lettere testimoniali, e del Priore del più vicino Convento o luogo del nostro Ordine, e mediante predicazione di qualche Padre del nostro Ordine destinati dal loro Superiore, e purchè non sia stata legittimamente eretta nel detto luogo un'altra Confraternita del Santissimo Rosario. E recepiamo ed ammettiamo, in vita e parimenti in morte, la Confraternita e tutti i fedeli di Cristo, di entrambi i sessi, da accogliere in essa, con le grazie e le indulgenze concesse dai Pontefici Romani, del tutto simili a quelle che ottengono le confraternite istituite nelle Chiese del Nostro Ordine. Disponendo che queste indulgenze siano singolarmente descritte in un registro, redatto secondo il rito dall'Ordinario del Luogo, assieme a questa lettera raccomandiamo da osservare diligentemente. Pensiamo che la stessa Confraternita ora istituita ed i suoi Confratelli possano ottenere e godere di tutte le Indulgenze e le grazie spirituali descritte secondo quelle che prescrisse fel.mo Papa Clemente VIII nella costituzione che incomincia: "Quaecumque data" del 7 Dicembre1604 e le modifiche approvate dal Santissimo Nostro Signore Papa Pio IX secondo il Decreto della Santa Congregazione delle Indulgenze del 8 Gennaio 1861, e della cui Costituzione i Capitoli principali si legano con le dette variazioni, e cioè: 1° Che una tantum si possa istituire ed aggregare Confraternite dello stesso istituto e genere in Chiese tanto di Secolari che di Regolari. 2° Che ciò sia fatto col consenso dell'Ordinario e con sue lettere testimoniali. 3° Che alle Confraternite istituite od aggregate espressamente ed in particolare siano comunicati i Privilegi e le Indulgenze dell'Ordine da istituire od aggregare, concesse nominalmente, ma non quelle di cui gode per privilegio della communicazione. 4° Che gli Statuti delle Confraternite siano esaminati ed approvati dagli Ordinari del Luogo e che possano da essi essere corrette. 5° Che le Grazie e le indulgenze comunicate alla Confraternita siano semplicemente promulgate previa conoscenza dell'Ordinario. 6° Che la confraternita riceva ed eroghi le elemosine secondo le modalità da prescrivere dall'Ordinario. 7° Che le lettere di erezione e di aggregazioni si possano spedire e concedere del tutto gratis ed in tutto e per tutto senza alcuna ricompensa anche se data spontaneamente col pretesto di mera elemosina, e solamente sia lecito ricevere a titolo di spesa per la pergamena, scrittura, o compenso per la stampa, le spese per il sigillo, i cordini, la cera, il lavoro o la mercede del Segretario e del Notaio e di tutto il resto di questo tipo, che non ecceda la somma di sei scudi di moneta romana in Italia, ed al di fuori non ecceda la somma di trenta lire, volgarmente franchi, per singola istituzione od aggregazione o conferma. 8° Che le singole prescrizioni qui trasmettesse ed espresse siano osservate fedelmente in tutte le loro parti, tanto per le istituzioni che per le aggregazioni, e le comunicazioni dei Privilegi e delle Indulgenze non siano di alcun impegno ed interesse, e qualsivoglia mancanza dei Superiori e degli Incaricati delle mansioni ottenute, ed inettitudine a queste e ad altre da ottenere in futuro, incorrano per ciò stesso in una pena che non può essere rimessa da altri che dal Romano Pontefice. Ammonendo loro che debbono celebrare ogni anno la prima Domenica di Ottobre la festa del Santissimo Rosario nella stessa Cappella secondo il decreto e l'instituzione del fel. rec. Gregorio XIII, in azione di grazie precedenti, e della memoranda Vittoria contro i Turchi, impetrata ed ottenuta, pregando assieme i Confratelli della loro Società, lo stesso giorno (come piamente crediamo) per aiuto ed intervento della Beatissima Vergine Maria nostra Signora. Della cui Società e Cappella nominiamo Cappellano il Parroco pro tempore che possa scrivere in un libro particolarmente a ciò deputato, i nomi ed i cognomi di tutti i fedeli di Cristo ammessi nella Società e devotamente ricevere i richiedenti, benedire i Salteri o le Corone, esporre con rispetto i misteri del sacro Rosario, e fare tutte e le singole cose che i nostri Fratelli possono fare nelle Chiese a ciò deputate, ed erano soliti secondo il rito: nel giorno di Cristo secondo il peso della loro coscienza, ne in qualsiasi modo esigano per l'ammissione, l'ingresso, la scrittura e la benedizione alcunchè di lucro temporale, ma concedano il tutto gratis, nello stesso modo che hanno i Capitoli e le sanzioni della loro stessa pia società, come anche noi nel culto di Dio, e gloria della Sua Santissima Madre, e salute e vantaggio dei fedeli di Cristo, riceviamo gratis, e gratis diamo e concediamo. Desideriamo inoltre, e comandiamo di osservare totalmente, che nella Venerabile Icona della detta Cappella si dipinga l'Immagine veneranda del Nostro Padre Domenico, primario autore del suo Rosario, inginocchiato e tenendo in mano la Corona della Vargine Genitrice di Dio. Stabiliamo inoltre, ed infine dichiariamo, ogni volta che accada, che i detti Fratelli nella stessa Chiesa ottengono, di fatto e di diritto, da ora in poi, senza altre dichiarazioni ma secondo il tenore della presente, la detta Società, e che tutte le Indulgenze e Privilegi ad essa concessa debbano essere tolte dalla detta Cappella e pienamente e totalmente traslate alla detta nostra Chiesa, con tutti i beni temporali della detta Società in qualsiasi modo acquisiti. Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen. Non essendoci nulla a ciò in contrario. Nella cui fede questa lettera Patente del Nostro Ufficio, munita del sigillo, di propria mano sottoscrivemmo: Grati ovunque e sempre.
Dato in Roma il 5 Maggio 1873.
F.R. a. v. Sandel.                              Per mandato del Reverendissimo Vicario Generale
vale ancora il segno ed il sigillo del Reverendissimo Padre
Maestro Generale.                                 Maestro Generale testè defunto.
Luogo del sigillo                                                                       E. M. Damiano C Chi
Fr.                                                                  Reg. (Sigillo)
Per copia conforme
Bardonecchia 19 Febbraio 1874.
Tournoud Giovanni Battista Desiderato Parroco e Vicario Foraneo

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Elenco
di
Tutti coloro che sono stati aggregati alla Confraternita del
Santissimo Rosario
all'epoca bel suo ristabilimento o nuova erezione,
che ha avuto luogo durante la missione bel 1873.
Il ricevimento solenne dei Confratelli e Consorelle
è stato fatto il giorno seguente la chiusura della Missione
cioè la seconda festa di Pasqua
il quattordici aprite.


NOMI E COGNOMI -PARENTELA - FILIAZIONE - NOMI E COGNOMI DEL
PADRE O DEL MARITO O DELLA MOGLIE

Agnès Carlo figlio di Agnès Antonio.
+  Agnès Giacinta vedova di Sr Allemand Andrea.
Agnès Francesca moglie di Barneaud Antonio.
Agnès Giuseppe figlio di Agnès Luigi.
+  Agnès Luisa fu Sr Agnès Giovanni.
Agnès Maria Cecilia figlia di Agnès Luigi.
Agnès Paolina moglie di Moutoux Pietro Francesco.
+ Allemand Teresa moglie di Bompard Francesco.
+ Allemand Caterina vedova di Ambrois Luigi Antonio.
+ Allemand Giuseppina moglie di Cecile Giorgio.
Allemand Maria Luisa figlia di Allemand Francesco.
+ Ambrois Anna moglie di Pratis Benedetto.
+ Ambrois Cecilia fu Ambrois Giuseppe.
+ Ambrois Elisabetta vedova di Gérard Francesco.
+ Ambrois Francesca fu Ambrois Giuseppe.
Ambrois Giovanna Margherita figlia di Ambrois Michele.
Ambrois Luisa Placidia figlia di Ambrois Ambrogio.
+ Ambrois Maria moglie di Ambrois Francesco.
+ Ambrois Maria Francesca figlia di Ambrois Ambrogio.
+ Ambrois Maria Luisa moglie di Bompard Francesco.
+ Ambrois Maria Luisa moglie di Garnier Giovanni Battista.
Ambrois Maria Margherita fu Ambrois Ambrogio fu Giorgio.
Ambrois Maria Margherita moglie di Pellerin Claudio.
Ambrois Filomena figlia di Ambrois Michele.
Ambrois-Clovis Maria figlia di Ambrois-Clovis Giovanni.
Ambrois-Clovis Maria Luisa figlia di Ambrois-Clovis Giovanni.
Barneaud Giuseppina figlia di Barneaud Antonio.
+ Barneaud Lorenzo marito di Durand Giovanna Margherita.
Barneaud Luisa moglie di Yves Antonio.
Barneaud Margherita fu Barneaud Giuseppe.
Barneaud Maria Caterina moglie di Bompard Luigi Giuseppe.
- Bauda Caterina fu Bauda Giovanni Battista.
+ Beraud Maria Cecilia vedova di Gérard Giovanni Francesco.
+ Bermond Francesca moglie di Folcat Giuseppe.
- Bermond Giovanni Battista marito di Gallicet Maria Giuditta.
- Bermond Giovanni Battista figlio di Bermond Giovanni Battista.
- Bermond Susanna figlia di Bermond Giovanni Battista.
Bermond Virginia moglie di Désambrois Augusto.
+ Blanc Maria Luisa vedova di Bompard Claudio.
Bompard Adelina figlia di Bompard Francesco.
+ Bompard Ambrogio marito di Agnés Maria Carolina.
+   Bompard Angelina figlia di Bompard Callisto.
Bompard Anna moglie di Chareun Casimiro.
+ Bompard Anna moglie di Rochas Giuseppe.
- Bompard Carolina fu Bompard Giorgio.
Bompard Celestino marito di Grand Luisa.
- Bompard Francesco Zaccaria figlio di Bompard Ippolito. (in America)
+ Bompard Francesca moglie di Ambrois Ambrogio.
+ Bompard Ippolito fu Bompard Giorgio.
+ Bompard Ippolito marito di Orcel Maria Francesca.
Bompard Giuseppe figlio di Bompard Celestino.
Bompard Giuseppe figlio di Bompard Ippolito.
- Bompard Giuseppe Albino figlio di Bompard Ambrogio.
Bompard Giuseppina figlio di Bompard Ippolito.
Bompard Giulio Antonio figlio di Bompard Luigi Antonio.
Bompard Giulio Francesco figlio di Bompard Massimino.
Bompard Giuliano figlio di Bompard Francesco.
+ Bompard Giustina moglie di Rochas Valentino.
Bompard Giustina figlia di Bompard Francesco.
Bompard Giustina figlia di Bompard Giuseppe.
+ Bompard Luigi Giuseppe marito di Barneaud Maria Catherina.
+ Bompard Luisa Carolina figlia di Bompard Celestino.
+ Bompard Lucia moglie di Garnier Valentino.
+ Bompard Maria Elisabetta moglie di Ambrois Michele.
- Bompard Maria Francesca moglie di Garnier Alessio. (in America)
+ Bompard Maria Francesca moglie di Pellerin Claudio.
Bompard Maria Giuseppina moglie di Folcat Antonio.
Bompard Maria Luisa figlia di Bompard Luigi Antonio.
Bompard Maria Luisa figlia di Bompard Antonio. morto a Marsiglia
Bompard Maria Margherita moglie di Agnès Luigi.
Bompard Maria Luisa moglie di Bompard Luigi Antonio.
+ Bompard Serafina moglie di Francou Francesco.
- Braggio Carolina figlia di Braggio Sebastiano. (di Venaus)
- Braggio Maria figlia di Braggio Sebastiano.
+ Cecile Maria Elisabetta moglie di Tournoud Andrea. (mia madre)
+ Chalier Caterina Giuditta moglie di Francou Giuseppe.
Chareun Luisa figlia di Chareun Casimiro.
+ Chareun Maria Margherita vedova di Bermond Giovanni.
Chareun Matilde figlia di Chareun Giuseppe.
Chareun Valentino figlio di Chareun Luigi.
Cossa Margherita figlia di Cossa Antonio.
+ Cossul Margherita moglie di Gerard Antonio.
+ Desambrois Giuseppina vedova di Pellerin Giuseppe.
+ Desambrois Maria moglie di Pascal Giuseppe.
+ Desambrois Maria Silvia moglie di Bompard Giovanni Francesco.
+ Desambrois Sofia moglie di Désambrois Francesco.
- Domene Maria Antonietta Eurosia moglie di Bompard Giuseppe. in America
Durand Francesco Fiorentino marito di Rochas Maria Giuditta.
+Durand Francessca Florina moglie di Durand Eligio.
+ Durand Giovanna Margherita moglie di Barneaud Lorenzo.
- Durand Giuditta fu Durand Matteo.
- Durand Maria Giustina fu Durand Giuseppe.
Faure Elisabetta figlia di Faure Giuseppe.
+ Faure Luisa moglie di Beraud Gioacchino.
+ Faure Maria vedova di Yves Pietro.
+ Faure Maria Angelica Fanny moglie di Durand Augusto.
+ Folcat Antonio marito di Bompard Maria Giuseppina.
- Folcat Giuseppe Simone figlio di Folcat Antonio.
+ Folcat Giuseppina figlia di Folcat Antonio.
Folcat Giuliana figlia di Folcat Giuseppe.
Folcat Giustina moglie di Ambrois-Clovis Benedetto.
- Folcat Maria Luisa figlia di Folcat Antonio.
Francou Alessandrina figlia di Francou Ambrogio.
Francou Camillo figlio di Francou Francesco.
+ Francou Caterina Giuditta figlia di Francou Giuseppe fu Giovanni Francesco.
- Francou Emilio figlio di Francou Ambrogio. in America
Francou Emilio figlio di Francou Giuseppe fu Giovanni Francesco.
+ Francou Francesca moglie di Masset Ambrogio.
+ Francou Giovanna Margherita moglie di Fazy Augusto.
- Francou Giuseppina figlia di Francou Giuseppe fu Giovanni Francesco.
- Francou Maria Luisa figlia di Francou Giuseppe.
Francou Matilde figlia di Francou Giuseppe e di Suspize Giustina.
+ Garcin Albino marito di Orcellet Maria Teresa.
+ Garcin Maria Carolina vedova di Bermond Desiderato.
+ Garcin Maria Cecilia moglie di Guiffre Giovanni Battista.
+ Garcin Maria Giustina moglie di Orcel Giuseppe.
Garnier Andrea figlio di Garnier Gregorio.
+ Garnier Anna Maria moglie di Bompard Antonio.
Garnier Augusto figlio di Garnier Luigi Giuseppe.
+ Garnier Claudia moglie di Gérard Giorgio.
+ Garnier Giovanni Battista marito di Ambrois Maria Luisa.
+ Garnier Giuseppina moglie di Ambrois Claudio.
- Garnier Luigi Giuseppe figlio di Garnier Giovanni Battista.
+ Garnier Luisa fu Garnier Giuseppe.
+ Garnier Maria Filomena figlia di Garnier Alessio.
- Galletto Gioanni figlio di Galletto Gioanni Battista. di Oliva Tavernette
- Gallicel Maria Giuditta moglie di Bermond Giovanni Battista. di La....(?)
- Gattiglio Luigia moglie di Manina Clemente. di Novalesa
- Gautier Pietro figlio di Gauthier Giovanni Paolo. in America
Gauthier Serafina figlia di Gauthier Ippolito Giorgio.
Gerard Alessandro figlio di Gerard Antonio.
Gerard Augusto figlio di Gerard Giorgio.
Gerard Célestina fu Gerard Giovanni Francesco.
Gerard Maria Angelina figlia di Gerard Antonio fu Giuseppe.
Gerard Maria Delfina fu Gerard Francesco.
Gerard Maria Luisa figlia di Gerard Antonio.
Gerard Maria Teresa fu Gerard Francesco.
Golzio Rosina figlia di Golzio Paolo.
Grand Giuseppina Matilde moglie di Allemand Augusto.
+ Grand Luisa moglie di Bompard Celestino.
- Guiffre Francesco figlio di Guiffre Giovanni Battista.
- Guiffre Giuseppe marito di Pascal Giustina. in America
- Guiffre Maria Francesca figlia di Guiffre Giuseppe. in America
+ Guiffre Maria Teresa moglie di Barneaud Cirillo.
+ Guiffre Vittoria vedova di Désambrois Giuseppe.
Guiffrey Giuseppina moglie di Ferroux Camillo.
+Guiffrey Maria Margherita moglie di Pascal Andrea.
- Heoud Francesca moglie di Désambrois Francesco.
+ Iacquet Claudia vedova di Garnier Luigi.
- Lantelme Maria Caterina moglie di Blanc Giuseppe.
+ Matthieu Giustina moglie di Careun Giuseppe.
- Masset Vittoria vedova di Yves Benedetto.
- Medail Margherita moglie di Francou Ambrogio. in America
- Montegrandi Ferdinando figlio di fu Montegrandi Giuseppe. di Susa
+ Moutoux Giuseppe Antonio figlio di Moutoux Pietro Francesco.
Moutoux Maria Filomena figlia di Moutoux Giuseppe.
+ Moutoux Maria Giuseppina moglie di Bompard Luigi Giuseppe.
+ Moutoux Maria Margherita moglie di Suspize Antonio.
+ Orcel Maria Francesca moglie di Bompard Ippolito.
+Orcellet Maria Teresa moglie di Garcin Albino.
- Pascal Cecilia vedova di Gerard Saverio.
+ Pascal Giuseppe Francesco marito di Désambrois Maria.
- Pascal Giustina moglie di Guiffre Giuseppe. in America
Pascal Maria Amata moglie di Pellerin Celestino.
Pascal Maria Giuseppina vedova di Ambrois Luigi Giuseppe. moglie in 2° nozze di
                                                                                                         Ponchier Giuseppe.
Pascal Maria Luisa moglie di Ponchier Giovanni Francesco.
Pellerin Maria Zelia moglie di Barneaud Giuliano.
+ Pellerin Vittoria moglie di Chareun Giuseppe.
Peyret Maria Francesca moglie di Agnès Giulio. a Susa
+ Peyret Marie Margherita moglie di fu Peyret.
- Planchamp Virginia figlia di Planchamp Paolo.
- Pratis Giuditta figlia di Pratis Benedetto.
Rochas Luigi Giuseppe figlio di Rochas Valentino.
Rochas Maria Francesca figlia di Rochas Valentino.
+ Rochas Maria Francesca vedova di Villot Giuseppe.
+ Rochas Maria Giuditta moglie di Durand Fiorentino.
+ Rochas Zelia moglie di Allemand Alessio.
- Silvestro Maria moglie di Gattiglio Giuseppe. di Novalesa
+ Souberan Maria Teresa moglie di Yves Antonio.
+ Suspize Giacinta moglie di Bompard Francesco.
+ Suspize Giuseppina figlia di Suspize Antonio.
Suspize Giustina moglie di Francou Giuseppe fu Giovanni.
+ Suspize Maria Giustina figlia di Suspize Antonio.
+ Suspize Maria Luisa fu Suspize Giuseppe.
+ Suspize Maria Margherita vedova di Pellerin Paolo Francesco.
+ Tournour Onorina moglie di Désambrois Valentino.
- Tournour Giuseppina vedova di Denegri.
+ Tournour Luisa fu Tournour Giovanni.
Vallory Apollonia vedova di Bompard Giuseppe.
+ Vallory Luisa Margherita vedova di Ambrois Ippolito.
+ Vallory Maria Giustina figlia di Vallory Giuseppe.
+ Yves Caterina moglie di Bompard Giuseppe. morto in ospedale a Torino.
+ Yves Francesca moglie di Bompard Francesco.
+ Yves Giovanni Battista fu Yves Francesco.
+ Yves Maria vedova di Aguet Luigi.
Yves Maria Giuditta moglie di Blanc Pietro.
Yves Maria Luisa figlia di Yves Antonio.
+ Tournoud Giovanni Battista Desiderato Parroco, Vicario Foraneo Primo Rettore
 
NOMI E COGNOMI DEGLI ISCRITTI SUCCESSIVAMENTE - PARENTELA - FILIAZIONE -
NOMI E COGNOMI DEL PADRE O DEL MARITO O DELLA MOGLIE - DATA DI
ISCRIZIONE (MESE -ANNO)
Bompard Maria Francesca Melania figlia di Antonio e Anna Garnier -
                                                                                               14 Maggio 1874.
+Pascal Giuliana vedova di Agnès Francesco -17 Maggio 1874.
+ Suspize Giovanni Battista, Vicario di questa parrocchia - 24 Maggio 1874.
- Miletto Teresa figlia - 24 Maggio 1874.
Gerard Maria Giuditta fu Benedetto - 26 Maggio 1874.
+ Ponchier Giuseppina vedova di Garnier Pietro -14 Agosto 1875.
+ Bermond D. Giuseppe molto Reverendo Canonico d'Oulx
                                                                                   iscritto il 24 Marzo 1877
                                                                           -25 Marzo 1877.
+ Chareun D. Carlo Luigi molto Reverendo Professore al collegio d'Oulx
                                                                                             iscritto il 25  arzo 1877.
+Fazy Augusto marito di Francou Giovanna Margherita - 28 aprile 1880.
+ Pellerin Maria Angelina moglie di Yves Maximiliano - Settembre 1880. Gillibert Caterina Giuditta fu Ippolito - 22 Maggio 1881.
Suor Maria Giuseppa nata Favretto -15 Luglio 1881.
+ Suor Andrea nata Avagnina -15 Luglio 1881.
+ Bompard Giovanni Battista vedovo di Garcin Maria - settembre 1883.
+ Chalier Maria Luigia figlia del fu Valentino e LuciaPonchier - 2 novembre 1883.
+ Valetti Maria Vittoria figlia -15 Maggio 1886.
Moutoux Giuseppina figlia di Moutoux Pietro Francesco -15 Maggio 1886.
Moutoux Margherita figlia di Moutoux Pietro Francesco -15 Maggio 1886.
Moutoux Onorina figlia di Moutoux Pietro Francesco - 15 Maggio 1886.
Moutoux Clementina figlia di Moutoux Pietro Francesco - 15 Maggio 1886.
Tournoud Alfonso Mara Giuseppe chierico figlio di Tournoud Bartolomeo -14 ottobre 1888.
+ Golzio Virginia fu Paolo - 20 novembre 1888.
Bompard Maria Margherita figlia di Antonio ed Adelina Garnier- 8 dicembre 1890.

NOMI E COGNOMI DEGLI ISCRITTI IL 23 APRILE 1891 FESTA DEL COMPATRONO
S. GIORGIO E SOLENNEMENTE DOPO I VESPRI
PARENTELA - FILIAZIONE - NOMI E COGNOMI DEL PADRE O DEL MARITO O DELLA
MOGLIE
- DATA DI ISCRIZIONE (MESE - ANNO)
+ Brayda D. Cesare Maestro di Scuola figlio di Ippolito - 23 Aprile 1891.
Brayda Maria sua sorella figlia di Ippolito nativo di Gravere
                                                                        - 23 Aprile 1891.
Suor Stanislas Religiosa di S. Giuseppe figlia di             - 23 Aprile 1891.
- Allemand Francesco figlio del fu Massimino - 23 Aprile 1891.
Folcat Giorgio figlio d Matteo - 23 Aprile 1891.
______________________________________________________

Associazione solenne all'epoca della
1° comunione il 23 aprile 1891
NOMI E COGNOMI DEGLI ASSOCIATI - PARENTELA - FIGLIAZIONE - COGNOMI DEL PADRE O DEL MARITO O DELLA MOGLIE - DATA DI ASSOCIAZIONE MESE / ANNO









+ Garnier Cesare figlio di Ferdinando - 23 aprile 1891
- Moutoux Celestino figlio di Beniamino - idem
Pascal Francesco figlio di fu Antonio - idem
Bompard Andreina figlia di Giovanni - idem
Chalier Luisa figlia di fu Giovanni - idem
Chareun Teresa figlia di Giorgio - idem
Durand Angelina figlia di Isidoro - idem
Durand Angelina figlia di Augusto - idem
Durand Leontina figlia di Giorgio - idem
Garnier Carolina figlia di Ferdinando - idem
Gerard Ambrogina figlia di Ferdinando - idem
Gerard Augustina Giulia figlia di Pietro - idem
Gerard Augustina Margherita figlia di Ambrogio - idem
Gillibert Elisabetta figlia di Giovanni - idem
+ Gillibert Virginia figlia di Giuseppe - idem
Pellerin Elena figlia di Celestino - idem
Pellerin Onorina figlia di Giorgio - idem
Pellerin Rosina figlia di Celestino - idem
Moutoux Luisa figlia di Beniamino - idem
Tournour Giuseppina figlia di Giovanni Battista - idem
Yves Ambrogina figlia di Giovanni Francesco - idem
Yves Teresa figlia di Giovanni Battista - idem
Yves Vittorina figlia di Giuseppe - idem
Barneaud Anna Maria Luisa figlia di Antonio - 24 maggio 1896
- Suor Angela nata Odiard figlia di Costanzo nativa di Massa - 24 maggio1896
Sac. Gallasso Francesco Parroco di Bardonecchia -1 luglio 1900
Montabone Maria di fu Pietro -1 luglio 1900
  

Iscrittti il 6 Ottobre solennità della Regina del S. Rosario 1907

Iubaccher Catterina sposa di Orcellet Camillo
Carletto Margherita maritata con Carletto Giuseppe
Garcin Maria Francesca maritata con Mantofel Luigi
Allemand Cesarina maritata con Chiapusso Luigi
Bompard Luigia maritata con Allemand Andrea
Moutoux Maria Luigia maritata con Gerard Alessandro
Ponchier Ma Margherita maritata con Orcel Pietro
Campra Maria figlia di Felice
Bompard Maria figlia di Giuliano
Bompard Ernesta figlia di Giulio
Bompard Luigia figlia di Giuseppe
Grand Letizia figlia di Alessandro
Mori Giuseppina figlia di Sigifredo
Mori Luigina figlia di Sigifredo
Orcel Albertina figlia di Claudio
Rossotto Carolina figlia di Claudio
Gautier Antonietta figlia di Antonio
Bompard Giuseppina figlia di Celestino
Ruffino Adelina figlia di Pietro
Giuse Adele figlia di Giovanni
Favrero Elisa figlia di Giovanni
Chalier Margherita maritata con Bianco Tommmaso
Bianco Catterina maritata con Mori Sigifredo
Agnes Vittorina figlia di Giuseppe
Ambrois Clovis Vittoria figlia di Francesco
Fazy Elisa vedova di lanutolo Giovanni
Ianutolo Catterina moglie di Ferrero Giovanni
Bompard Arellina (?) figlia di Luciano
Medail Emilia figlia di Camillo
Durand Vittorina figlia di Luigi Giuseppe
Gerard Emilia figlia di Augusto
Brunet Giorgio figlio di Augusto
Agnes Luigi figlio di Antonio
Agnes Francesco figlio di Antonio
Orcel Augusto figlio di Pietro

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