11/08/11

2010 Dicembre - La Chiesa di Maria Ausiliatrice a Bardonecchia


LA PAROLA DEL VESCOVO

Da più di settent'anni la Chiesa di Maria Ausiliatrice, situata nella zona centrale della ridente ed accogliente cittadina di Bardonecchia, ha svolto un grande servizio per la liturgia e la spiritualità degli abitanti della zona e dei turisti che sempre più numerosi affollavano la bella conca montana.

Era stata voluta e realizzata da un gruppo di fedeli, guidati dal sacerdote don Alfonso Fontan, i quali nell'anno 1937 fondarono fra loro una società cooperativa, finalizzata alla raccolta delle offerte e alla costruzione dell'immobile per la preghiera e la liturgia, oltre a quello per l'abitazione del sacerdote. Esempio mirabile di applicazione anticipata dei principi di impegno laicale nella Chiesa, divulgati dal Concilio Vaticano II.
1968 Maria Ausiliatrice (foto Gmalavasi - Immagine fuoritesto)
La devozione alla Madonna ha sempre attirato molte persone alla fede e alla vita cristiana e il luogo scelto per la costruzione dell'oratorio era particolarmente adatto a facilitarne l'afflusso. Fu-rono anni in cui molti fedeli po-terono usufruire di questa struttura con grandi benefici spirituali, anche dovuto allo zelo pastorale dei sacerdoti, di cui vorrei ricordare in ordine di tempo d. Alfonso Fontan, Mons. Francesco Bellando e d. Serafino Chiapusso. Negli ultimi decenni del secolo passato, per la grande crescita del turismo in queste montagne, particolarmente durante il periodo invernale dello sport sciistico, la chiesetta di Maria Ausiliatrice si rivelò troppo piccola, non riuscendo a contenere quanti vi si recavano per le celebrazioni liturgiche.


Si aggiunse il fatto che gli ingegneri, interpellati per la manutenzione, rilevarono che i lavori di restauro da effettuare erano molti e consistenti e la chiesa richiedeva modifiche per gli adeguamenti alle norme di sicurezza ormai in vigore da anni. Confortati dai suggerimenti di diversi residenti e di affezionati villeggianti, sentiti i sacerdoti che operavano nella cittadina montana, si decise di rinnovare la Chiesa, lasciandone la conformazione originaria e apportando materiali di costruzione di prima qualità oltre a alcune modifiche che la rendono più accogliente e capiente. Ora la nuova chiesa di Maria Ausiliatrice richiama l'attenzione anche del più distratto passante, per lo stile sobrio e curato con cui è stata realizzata e specialmente per la nuova facciata, degna della casa del Signore. L'ingresso con elegante gradinata e l'interno che richiama lo stile delle cappelle di montagna arricchito da vetrate artistiche, invitano l'orante a raccogliersi nel colloquio di pre-ghiera e di unione d'amore con il Creatore.

Dal giorno della consacrazione dell'altare, la Chiesa di Maria Ausiliatrice ha ripreso il suo servizio prezioso per la salvezza delle anime e vede sempre più numerose persone presenti a testimoniare la loro fede e il loro desiderio di santificazione. Insieme alla chiesa parrocchiale di S. Ippolito e a quella del convento dei Frati si può dire che i Bardonecchiesi e i turisti affezio-nati sono orgogliosi della bellezza e dignità dei luoghi di pre-ghiera della loro cittadina, segno di una fede entusiasta e generosa verso "Colui che tutto può" e che ci ama infinitamente.
+Alfonso Badini Confalonieri
Vescovo di Susa


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LA PAROLA DEL RETTORE
E'purtroppo una delle caratteristiche dei nostri tempi, così frenetici e superficiali: l'incapacità di trattenere a lungo le esperienze, scordando così immediatamente gli avvenimenti del passato per concentrarsi sugli avvenimenti presenti. Se mi è possibile desidererei, nel mio piccolo, interrompere questa impietosa spirale e riflettere con voi su alcune tappe che hanno caratterizzato la nostra vita qui a Bardonecchia e che hanno posto le premesse per tutto ciò che oggi, qui alla Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice, ci sembra del tutto ovvio e logico. E per far questo riprendo in mano il numero unico predisposto nel gennaio del 2003, nel quale esprimevo una constatazione... e poi un desiderio... e poi un augurio...: la constatazione che la "Chiesetta" non rispondeva più alle esigenze dei fedeli del nuovo millennio... il desiderio di porre rimedio a questa evidente realtà ...e l'augurio di poter realizzare il nostro sogno superando sfiducia, pessimismo e ogni sorta di difficoltà.

Mi guardo indietro e dico: "ce l'abbiamo fatta!". La Madre Celeste non ci ha negato I"'ausilio" e così come ha seguito e amato coloro che si sono occupati in passato della sua "casa", altrettanto ha fatto con noi, creature di un presente sfuggente ed effimero! Ed oggi eccola qui, la nostra "Chiesetta", che raccoglie il nuovo e l'antico e li fonde mirabilmente, incoraggiando la preghiera ed il raccoglimento e comunicando a ciascuno di noi la gioia di ritrovarci insieme per ascoltare la parola di Dio. Non posso negare il fatto che le difficoltà siano state tante; il cammino della trasformazione è stato costellato da problemi di ogni genere e ben lo sanno tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicino, incoraggiandomi non solo con la loro presenza preziosa e stimolante ma anche con atti concreti, spesse volte coraggiosi. Non di rado ho avuto l'impressione di navigare in un mare perennemente in tempesta ma la Madonna ha sempre saputo indicarmi un porto sicuro, ha sempre saputo infondermi la certezza che dopo la tempesta torna il sereno e che questo sereno è tanto più gioioso e gratificante quanto più la tempesta è stata terribile e spaventosa. A tutt'oggi, guardandomi alle spalle, posso affermare che il peggio è passato, anche se qualche "turbolenza" permane, ad indicare che dobbiamo restare sempre vigili, non considerarci mai "arrivati" in modo definitivo: resta aperto il discorso economico, sicuramente non troppo spirituale ma importante perché giustizia vuole che coloro che hanno lavorato - e bene, come chiunque può constatare - ricevano quanto prima possibile ciò che è loro dovuto.

La questione "denaro" può essere preoccupante ma la mia ormai lunga esperienza mi consente di vivere sereno, poiché ogni opera a cui ho messo mano è stata affiancata dalla Provvidenza: sono sicuro sarà così anche stavolta perché non si tratta soltanto di benevolenza nei confronti della mia indegna persona ma si tratta di un modo per mettere i fedeli nella condizione migliore per elevare la loro anima. E' chiaro però che la Provvidenza si serve del braccio umano e dunque... coraggio! Impegnamoci tutti insieme per superare le ultime difficoltà.

Non voglio qui soffermarmi sulle trasformazioni "tecniche" di cui è stata oggetto la Chiesetta: da queste pagine altri lo faranno meglio di me, poiché ritengo doveroso cedere la parola a coloro che si sono impegnati a fare materialmente, della struttura, ciò che è oggi sotto gli occhi di tutti.
lo mi limito a ringraziarli di cuore per aver saputo seguire con entusiasmo il progetto pensato insieme e per aver saputo tenere duro anche nei momenti più difficili, quando sarebbe stato comprensibile ed umano , invece di lottare con me e con tutta la comunità, lasciar perdere ed aspettare tempi migliori...

Concludo con un augurio che è altresì un desiderio: anche coloro che non hanno condiviso le scelte iniziali possano oggi ritenersi soddisfatti nel constatare che la loro "Chiesetta" non ha perso la propria individualità, la propria "personalità" ma - anzi - si è avvantaggiata con buona pace di tutti!
La Vergine Maria, I`Ausiliatrice" ci attende tutti nella Casa a Lei dedicata e ci ricorda tuttavia una consolante realtà: la sua "Casa", ancor prima di essere costruita con mattoni... e legno... e pietre... deve essere costruita nei nostri cuori con un materiale oggi, purtroppo, piuttosto raro e difficile da reperire, fors'anche di più tra quei cristiani che non disdegnano di frequentare le mura di mattoni: la carità.

Mons. Luciano Vindrola
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...E LA PAROLA DEL PARROCO

Giornata storica e indimenticabile
Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per dedicare a Dio questa nuova chiesa... partecipiamo con fervore a questi santi riti..."

Sono queste le prime parole che la liturgia per la "Dedicazione della Chiesa e dell'Altare" fa pronunciare al Vescovo, rivolto ai fedeli radunati davanti al portone appena chiuso.

E sono davvero i sentimenti di gioia e di fervore che, domenica 28 dicembre 2008, festa della Santa Famiglia, invadono i cuori dei tantissimi fedeli, assiepati su Via Papa Giovanni e Via Montenero, in attesa di poter partecipare allo stupendo Rito. E' l'arch. Dott.ssa Irene Caretta che, assieme al papà Arch. Dott. Marcello, ha progettato l'ampliamento della Chiesetta, anche a nome delle Ditte che hanno realizzato l'opera, a "consegnare" l'edificio nelle mani del Vescovo, con opportune e calibrate parole: "Ai nostri occhi appare, in questo nuovo a armonioso edificio, il prolungamento e l'ampliamento di quella Cappella di Maria Ausiliatrice inaugurata nel 1936 che oggi, a distanza di 72 anni, rinnovata, ampliata e resa più accogliente e più capiente per ospitare i tanti fedeli residenti e villeggianti presenti a Bardonecchia. L'auspicio è, eccellenza, che anche questa chiesa, come si legge in alto, sulla facciata della Parrocchia di S. Ippolito, sia "Casa di Dio e porta del Cielo": luogo privilegiato perché le nostre anime crescano nell'amore di Dio e del prossimo".

 giunge forte e solenne la voce dei cantori di S. Ippolito che, alle strofe del salmo eseguite in falsetto dai solisti Fabrizio Blandino e Stefania Balsamo, ripetono l'antifona: "Sollevate, o porte i vostri frontali: entra il Signore, re della gloria". Accedono in maestoso corteo il Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri, i Sacerdoti, i Diaconi, i Ministranti. Seguono le donne che rivestono il costume tradizionale del paese portando in spalla la portantina con l'Urna contenente le Reliquie dei Santi da porre nel sepolcreto del nuovo Altare, scortata da altre donne con ceri accesi. Poi il sindaco Francesco Avato e le numerose Autorità che prendono posto nei banchi loro riservati, ed una folla immensa per la quale la chiesa, pur restaurata ed ampliata, appare ancora troppo piccola e insufficiente ad accogliere tutti. A stento il Vescovo, assistito dai Diaconi e dai Cerimonieri, riesce a percorrere la navata della chiesa per l'aspersione con l'acqua benedetta al canto, in stupendo gregoriano, dell' "Asperges me, Domine, issopo et mundabor..." Più avanti nello svolgimento del Rito, dopo la Liturgia della Parola e al termine delle Litanie dei Santi, segue il commovente gesto della deposizione nel sepolcreto dell'altare delle Reliquie di S. Ippolito, a significare il legame di questa chiesa con la Parrocchia, e dei Santi Giovanni Bosco, Maria Mazzarello e Domenico Savio che di Maria Ausliatrice ne hanno diffuso il culto. La solenne e antica preghiera di Dedicazione fa ripetere: "Questo luogo è segno del mistero della Chiesa... Chiesa... santa... Chiesa beata... Chiesa sublime... qui la voce degli uomini si unisca ai cori degli angeli...". Poi la consacrazione dell'Altare con il Sacro Crisma e, ancora una volta facendosi spazio tra la folla assiepata in ogni dove, l'unzione delle dodici croci poste lungo le pareti della chiesa, a significare gli Apostoli fondamento della Chiesa stessa. Rito unico e di grande impatto emotivo che le belle voci dei nostri cantori accompagna con l'antifona "Santo è il Tempio del Signore, opera delle sue mani e sua dimora".

Infine, posto un braciere sull'Altare, il Vescovo infonde l'incenso il cui profumo inonda la chiesa: "Salga a Te, Signore, l'incenso della nostra preghiera; come il profumo riempie questo Tempio, così la Tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo". Ora l'altare può essere rivestito con le tovaglie e ornato con i fiori e con i ceri per ricordare che "Gesù è luce per illuminare le genti".

Dodici bambini della Prima Comunione, rivestiti dell'abito bianco e portando ognuno una candela accesa, scendono dal presbiterio e si dispongono davanti alle Croci della Dedicazione, per rimanervi fino al termine del Sacro rito... "Risplenda nella Chiesa la luce di Cristo e giunga a tutti i popoli la pienezza della verità".
La solenne liturgia, compiuta la parte Eucaristica, si conclude in tarda serata, lasciando nel cuore di tutti i presenti un senso di pace e di intima gioia per tanto splendore innalzato alla gloria di Dio. Ad osservare compiaciuto e con l'animo giustamente felice è il Rettore Mons. Luciano Vindrola che è l'indiscusso artefice di questo grandioso lavoro, per il quale ha profuso capacità, energia e fatica. Ha superato difficoltà e ha saputo spianare la strada irta di ostacoli per giungere a questo momento.

Dal cielo, sono certo, anche il compianto Parroco Mons. Bellando e il Rettore don Chiapusso, plaudono per la Chiesetta restaurata e ampliata, essendo stato, indietro negli anni, anche per loro, un desiderio accarezzato a lungo e mai concretizzato per svariati motivi.
Con loro è doveroso ricordare don Fontan, il primo Rettore della Chiesetta di Borgonuovo al quale vanno molti meriti tra cui la scelta del titolo di Maria Ausiliatrice, al quale era particolarmente legato.

Penso che anche i Fondatori e Benefattori della primitiva Cappella, i cui nomi sono incisi nella lapide marmorea ricollocata nel nuovo ambiente, si glorino di questo giorno che vede la loro opera ancor più valorizzata e ringiovanita.
Domenica 28 dicembre 2008: un giorno storico e indimenticabile per Bardonecchia.