07/02/09

Particolari sugli avvenimenti successi a Corps (2008)


Particolari sugli avvenimenti successi a Corps

«... videro una bella Signora che brillava di luce
e piangeva e si spaventarono nel vederla».

È la signora Irene Masset a consegnarci copia di una importante lettera appartenuta al suo trisavolo Pietro Souberan di Rochemolles. L’originale è stato donato il 22 aprile 1952 a p. Caterini dei Missionari della Salette.
Questa lettera, datata 25 novembre 1846, è di Jeanture, abitante a Corps, scritta a suo fratello artigliere presso il Castello di Queyras: «Mi si chiedono notizie dei due bambini che hanno visto la Madonna. I particolari sono tanti e potrei dimenticarmi di qualcosa, ma si può credere, caro fratello che la Madonna è veramente apparsa nelle nostre montagne della Salette. Sono venute parec- chie persone importanti da ogni parte, per assicurarsi del fatto e per interrogare i due bambini, ma non sono riusciti a coglierli in menzogne, né a fare loro cambiare idea. Si è offerto loro del denaro per farli ritrattare, ma non lo hanno neppure guardato; li hanno minacciati di morte, ma anche questo non li ha smossi e continuano a ripeter che se la gente non cambia, se non si santifica la domenica e se non si aumenterà la fede in Dio saremo perduti.
Ti dirò caro fratello che c’è fede nel nostro paese e dintorni: la gente viene numerosa in pellegrinaggio senza nessuna pressione da parte dei sacerdoti. Tutti i giorni partono da Corps duecento, trecento persone per volta per salire sulla montagna. Anch’io ci sono andato, saremo stati in mille persone e forse sabato prossimo ci ritornerò e può essere che saremo ancor più numerosi. Non sono i sacerdoti che ci invitano ad andare.
 «Venite avanti, figli miei, devo darvi una grande notizia...».
È un fatto di fede. I sacerdoti sono stupiti nel vedere tanta gente che sale in processione e anche i più increduli di Corps ci vanno. Da quando si parla di questi avvenimenti sono successi vari miracoli: la moglie di Laurent di Corps, che tu conosci, era completamente paralizzata da 25 anni, si è fatta portare l’ acqua della sorgente dov’è apparsa la Madonna, ne ha bevuto e si è lavata il corpo per nove giorni e l’ul- timo giorno ha lasciato le stam pelle, poi è andata in chiesa da sola per confessarsi, adesso è quasi guarita. 
Questo fatto ha stupito tutti gli abitanti del paese. Un’altra persona di St. Michel che da sette anni non camminava più ha fatto la stessa cosa ed ora anche lui è quasi guarito. Una quindicina di per sone che avevano male agli occhi si sono lavate con quest’acqua e sono tutte guarite. Un mio cognato che abita a Embrun, a cui il vaiolo aveva rovinato la vista, non vedeva più né la fiamma della candela né la luce del giorno, è stato sulla montagna con mia suocera lo stesso giorno in cui sono stato anch’io, si è fatto aiutare a lavare gli occhi con quell’acqua e un paio di giorni dopo è guarito. Quasi tutti i giorni avvengono dei miracoli.
A seguito di questi miracoli anche coloro che prima erano increduli ora non lo sono più. (...) Ti dirò solo in due parole come questi due bambini hanno visto la Vergine. Avevano appena fatto merenda e si erano addormentati. La bambina si svegliò per prima e vide che le mucche si erano allontanate, allora svegliò anche il ragazzo per andarle a cercare (...). Poco più avanti videro una bella signora che brillava di luce e piangeva, e si spaventarono nel vederla. Questa signora disse loro: “Venite avanti, fig li miei, devo darvi una g rande notizia”
Fece qualche passo sull’erba e poi si elevò ad
una certa altezza e i due bambini non videro
più nient’altro che una grande l
uce».
I bambini si avvicinarono e lei continuò dicendo: “Il grano si sciuperà e marcirà sulla terra, ne rimarrà molto poco e quello che resterà, battendolo diventerà polvere. L’uva marcirà come anche le patate e a Natale non ce ne saranno più. (...) Non si santifica la Domenica, non si osserva l’astinenza del venerdì e del sabato. La frode è presente nel commercio, l’ingiustizia nei tribunali, vi sono crimini ovunque, si giura contro il santo nome di mio Figlio, così non posso più trattenere il suo braccio contro i peccatori”.
Ti descrivo anche l’abbigliamento della Madonna. I bambini potevano fissarla appena, tanto era bella e brillante. Aveva una bella statura, un po’ magra; al collo aveva una catenina gialla che brillava come il sole, in mano teneva una tenaglia e dall’altra un martello. Sul petto aveva una perla che li abbagliava e accecava. Le sue scarpe erano circondate da rose e camminava senza calpestarle. Prima di lasciare i bambini svelò loro un segreto. Uno ciascuno, senza che l’uno sapesse quello dell’altro, con l’ordine di non svelarli a nessuno. Infatti non c’è modo di farglieli dire. La bella signora disse di raccontare tutto il resto alla gente e di parlarne dappertutto.
I bambini si avvicinarono e lei continuò dicendo: “Il grano si sciuperà e marcirà sulla terra, ne rimarrà molto poco e quello che resterà, battendolo diventerà polvere. L’uva marcirà come anche le patate e a Natale non ce ne saranno più. (...) Non si santifica la Domenica, non si osserva l’astinenza del venerdì e del sabato. La frode è presente nel commercio, l’ingiustizia nei tribunali, vi sono crimini ovunque, si giura contro il santo nome di mio Figlio, così non posso più trattenere il suo braccio contro i peccatori”.
Ti descrivo anche l’abbigliamento della Madonna. I bambini potevano fissarla appena, tanto era bella e brillante. Aveva una bella statura, un po’ magra; al collo aveva una catenina gialla che brillava come il sole, in mano teneva una tenaglia e dall’altra un martello. Sul petto aveva una perla che li abbagliava e accecava. Le sue scarpe erano circondate da rose e camminava senza calpestarle. Prima di lasciare i bambini svelò loro un segreto. Uno ciascuno, senza che l’uno sapesse quello dell’altro, con l’ordine di non svelarli a nessuno. Infatti non c’è modo di farglieli dire. La bella signora disse di raccontare tutto il resto alla gente e di parlarne dappertutto.  
Fece qualche passo sull’erba e poi si elevò ad una certa altezza e i due bambini non videro più nient’altro che una grande luce».

I gruppi statuari della Salette
Le statue poste a lato della nostra chiesa
Chi si reca anche una sola volta alla Salette, non può non essere conquistato dal fascino soprannaturale che emana dalla santa montagna. Bardonecchia può dire di avere un solido legame con la Salette e i pellegrinaggi non sono solo una tradizione, ma un bisogno del cuore dei fedeli, attratti da quel luogo che la Vergine ha scelto per comunicare il suo messaggio. Si può perciò comprendere il desiderio dei pellegrini bardonecchiesi di un “fac  simile” che nel loro paese ripetesse in in una visione invernale. Quanta neve! un certo modo il clima spirituale della Salette. Questo desiderio divenne realtà, grazie alla pietà munifica del rag. Aldo Colombo e della consorte signora Lia Rigoli, i quali vollero donare i gruppi statuari della Madonna della Salette, in memoria della figlia Bianca e della nipotina Patrizia Rigoli, chiamate al premio eterno in età giovanissima. I gruppi sono stati sistemati nel giardino del Cenacolo Domenicano di via Medail e inaugurati il 15 agosto 1960 dal Vescovo di Susa Mons. Giuseppe Gar- neri, con il Parroco mons. Bellando, autorità e i giovani dell’Istituto Salesiano ospiti del Bramafam, che hanno eseguito i canti caratteristici della Salette. Com’è ben noto, le Suore del Cenacolo, hanno dovuto chiudere la loro Casa di Bardonecchia e le statue nell’anno 1990 furono spostate dal giardino di via Medail alla chiesa di Maria Ausiliatrice di via Montenero. Si legge sul Bollettino parrocchiale del 1990: «La sera del 16 luglio la chiesa di Maria Ausiliatrice ornata con la cura di don Serafino ha vissuto momenti di intensa religiosità, con viva partecipazione di fedeli per la Benedizione delle statue della Madonna della Salette, ricomposte a lato della chiesetta e provenienti dal Cenacolo Domeni- cano. È stato don Jovine a ricordare il fascino dell’apparizione della Madonna alla Salette ...».
In seguito al restauro per ampliamento della chiesa di Maria Ausiliatrice com- piuto in questo ultimo periodo, le statue hanno dovuto essere rimosse per fare spa- zio alla costruzione e collocate definitivamente nel giardinetto della chiesa parroc- chiale. Hanno trovato una sistemazione gradita a tutti, perché collocate in modo da essere viste da coloro che transitano accanto alla chiesa. Molti sostano, guardano, leggono le didascalie esplicative, recitano preghiere, fotografano le statue. Un angolo raccolto e devoto dal quale la Vergine continua a ripetere il suo messaggio di conversione e di fede.
Non c’è stata una inaugurazione ufficiale, ma dalla metà di settembre 2007 stanno accanto al nostro campanile a ricordarci il dovere della preghiera e della santificazione della domenica, secondo il messaggio lasciato a Melania e Massi- mino il quel 14 settembre 1846 a La Salette.